A Catania è stato scoperto dai Nas un centro estetico abusivo. La titolare è stata denunciata per esercizio abusivo della professione sanitaria perché sprovvista di titoli professionali e per aver avviato un’attività medico-estetica senza autorizzazione sanitaria.
Il sequestro
I militari hanno sequestrato la struttura insieme ad apparecchiature per trattamenti di criolipolisi, due dispositivi medici ad azione biorivitalizzante e due confezioni di siringhe per trattamenti medico-estetici per il cui utilizzo è richiesta una specifica autorizzazione sanitaria e formazione professionale.
Operazione su scala nazionale
Questa attività rientra nell’ambito di un’operazione su scala nazionale da parte dei Nas. L’operazione fa parte di una campagna condotta su tutto il territorio nazionale dai carabinieri del Nas d’intesa con il ministero della Salute per verificare le corretta erogazioni delle prestazioni di medicina estetica. In Italia sono state ispezionate complessivamente 793 strutture tra centri estetici e studi medici estetici e rilevati 110 obiettivi non conformi che hanno portato alla denuncia complessivamente di 33 titolari ed operatori e a sanzioni amministrative per 187.000 euro.
La scoperta a Trapani
Non è stato soltanto il centro estetico di Catania l’unico riscontro avuto dai Nas in Sicilia. Nel trapanese è stato scoperto che in uno studio odontoiatrico i pazienti erano esposti a pericolose radiazioni da un apparecchio che era gestito da chi non aveva l’abilitazione. Due odontoiatri sono stati denunciati e sequestrato un dispositivo elettromedicale di medicina estetica per le attività mediche di radiofrequenza ed elettroporazione, del valore commerciale di 40.000 euro, trovato in ambulatorio odontoiatrico in provincia a Trapani.
Le accuse
I due odontoiatri, uno dei quali titolare dell’attività finita sotto indagine, sono accusati vario titolo, di aver esercitato la professione di medico chirurgo, praticando trattamenti medico ed estetici, senza il titolo abilitante e senza autorizzazione, esponendo i pazienti a radiazione ionizzanti senza averne documentato le esigenze ed i vantaggi diagnostici o terapeutici, né averli preventivamente informati circa i rischi e benefici connessi alla dose di radiazione dovuta all’esposizione medica.
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