Nuovo caso di corruzione nella sanità ragusana. I carabinieri del Nas hanno eseguito un provvedimento, emesso dal Tribunale del Riesame di Catania, relativo alla sospensione dalla professione per un periodo di 12 mesi nei confronti di un medico, specializzato in fisiatria e reumatologia, che è stato dirigente dell’Asp di Ragusa. Il provvedimento era stato rigettato dal Gip del Tribunale, per cui la Procura di Ragusa ha presentato ricorso al Riesame, che ha accolto l’istanza, confermata dalla Cassazione.
L’indagine
La vicenda trae origine da un’attività investigativa, iniziata nel 2019, sviluppata anche con le intercettazioni telefoniche, ambientali/video, servizi di osservazione, pedinamenti e dall’acquisizione ed analisi di centinaia di documenti. Lo specialista è indagato insieme ad altri sette professionisti dello stesso settore.
Gli episodi contestati
Nel corso dell’inchiesta, è emerso che il medico avrebbe consentito ed avallato le prescrizioni di ausili ortopedici da persone senza titolo abilitante, attestando falsamente di aver personalmente redatto la documentazione finalizzata ad ottenere il rimborso da parte del Sistema sanitario regionale.
Le visite a pagamento
Inoltre, avrebbe ricevuto denaro corrispostogli per il pagamento del ticket sanitario da vari pazienti, mai versato alla propria amministrazione per prestazioni sanitarie comunque mai avvenute, ed ancora avrebbe inviato pazienti, visitati nel poliambulatorio dell’ASP, anche affetti da gravi difficoltà deambulatorie, presso un’officina ortopedica, per effettuare – a pagamento – esami posturali (spinometria con tecnologia formetric); nonché facilitato la prescrizione di presidi ortopedici, redigendole falsamente, insieme un altro indagato, in assenza del paziente, a cui attribuivano patologie che facilitassero il rimborso da parte del SSR, ricevendo, in cambio, somme di denaro.
Denaro sottobanco
Per i militari, il medico avrebbe prescritto, nell’ambito dell’attività pubblica, infiltrazioni a base di acido ialuronico indicando ai pazienti di acquistare il presidio in questione direttamente da uno specifico informatore scientifico, ricevendo in cambio somme di denaro come compenso per l’intermediazione.
Abbandono del posto di lavoro
Ed ancora, avrebbe dirottato pazienti, visitati presso la struttura pubblica, verso il proprio studio libero professionale ove esercitava in regime di extramoenia ed avrebbe abbandonato il posto di lavoro per lunghi periodi della giornata lavorativa sebbene, dalle timbrature, risultasse regolarmente in servizio.
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