Antenne accese e sorveglianza massima con sistema di allerta Defcon uno. Per la prima volta dalla sua costruzione ed operatività il sistema satellitare militare di Niscemi, il Muos, entra nelle operazioni di guerra statunitensi. La base al centro di mille battaglie legali da ieri è in stato di allerta militare ‘da guerra’. Accese tutte le 19 antenne del sistema con satelliti puntatiu su Siria, Turchia e Russia. Vigilanza H24 di qualsiasi evento dopo l’ordine di Trump di bombardare.

Per il Muos è il battesimo del fuoco e intorno alla base il sistema di sicurezza è sorveglianza è altissimo. Pattuglie a terra e pattuglie in aria per difendere la base che è un nodo strategico informativo.

Se il Muos ‘spia’ e controlla via satellite, i mezzi americani che ‘spiano’ da vicino, invece, sono droni e aerei senza pilota. Anche ieri e oggi (dopo i decolli di tre giorni fa) voli intensificati da Sigonella, la base USA che sorge fra le province di Catania e Siracusa.

Non trapelano notizie sulle missioni ma i decolli sono diventati frequenti e questpo è palese. La popolazione dell’area, però, sembra abituata. Ha già vissuto altre crisi, priuma fra tutte quella della guerra nel Golfo.

La Sicilia, dunque, pienamente coinvolta da un punto di vista logistico nella crisi in Siria. Anche Augusta fa da base di rifornimento logistico navale. Si tratta del porto Europeo con bacini di adeguate dimensioni più vicino all’area delle operazioni nel Mar Rosso e dunque i rifornimenti partono da lì. Anche ad Augusta sorveglianza aumentata e sistema di sicurezza incrementato.

Allertata ma non impiegata fino ad oggi la base aerea di Birgi nel Trapanese. Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia al momento utilizzano solo basi USA o Nato e Birgi è una base italiana a tutti gli effetti. Come Aviano sistema di allerta salito ad ‘Alfa Uno’, cautele e controlli ma nulla di più.

Leggi anche

Sicilia coperta di manifesti contro la guerra in Siria

 

Articoli correlati