E’ un agricoltore, Giuseppe Battiato, l’uomo fermato da carabinieri della compagnia di Acireale nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Catania sul duplice omicidio scoperto ieri in un fondo agricolo di contrada Pennisi.

Era esasperato dai furti di limoni nel suo agrumeto

L’uomo avrebbe ammesso le proprie responsabilità, motivando il gesto con l’esasperazione per il continuo ripetersi dei furti di limoni nel suo agrumeto.

Colpi di pistola contro i due giovani che sono rimasti uccisi

Durante un appostamento per cogliere in flagrante i ladri, l’uomo, con una dinamica ancora da chiarire, avrebbe esploso dei colpi di pistola contro Vito Cunsolo, 29 anni, e Virgilio Cunsolo Terrano, di 30, uccidendoli.

Le indagini dei carabinieri durate tutta la notte

Durante la notte i carabinieri hanno sentito familiari, amici e conoscenti delle due vittime, che sarebbero parenti tra loro, per ricostruire la loro personalità e le loro frequentazioni. A cercare Cunsolo e Cunsolo Terrano erano stati alcuni familiari, visto che il giorno prima non erano rientrati a casa. Ieri ci sono stati momenti di tensione dopo il ritrovamento dei due cadaveri. L’agricoltore che ha confessato è uno dei tanti proprietari terrieri della zona.

Il ritrovamento dei corpi

I corpi dei due giovani sono stati ritrovati in un casolare in via Roccamena, in contrada Pennisi. La scoperta è stata fatta dopo che la sera di martedì 21 giugno, i due non avevano fatto rientro a casa.
Giuseppe Battiato ha 72 anni ed è un pensionato incensurato. Le immediate ricerche esperite dai militari hanno consentito di rintracciare all’interno del citato fondo agricolo il proprietario, rinvenendo poco distanti, riversi per terra e ricoperti da alcuni teloni di plastica, le due vittime.

La prima ricostruzione dei fatti

Nella circostanza, seppur in una fase caratterizzata dall’assenza del contraddittorio, Battiato, spontaneamente confessava il reato consentendo ai militari di rinvenire (occultati nella campagna sotto una palma nana) sia l’arma utilizzata (una pistola semiautomatica marca “Browning”, calibro 7.65, regolarmente detenuta), sia il cellulare di uno dei due giovani.
Il presunto omicida, sentito da un magistrato della Procura di Catania, presso la Compagnia Carabinieri di Acireale, ha poi in modo formale, in sede d’interrogatorio, ammesso le proprie responsabilità in ordine all’uccisione dei due uomini, fornendo dettagli della vicenda e precisando d’aver agito intorno alle 3 di notte, allorquando sarebbe stato svegliato all’improvviso dalla presenza in casa dei due soggetti, gli stessi che alcuni giorni prima l’avrebbero minacciato ed invitato ad abbandonare la proprietà.

L’arma tenuta sotto il cuscino, i due corpi trasportati

Al riguardo, Battiato ha riferito di aver esploso tre colpi con l’arma successivamente fatta rinvenire, “tenuta sotto il cuscino per il timore di subire ulteriori minacce e furti, come negli anni passati era già avvenuto”, nonché di aver successivamente trasportato i due corpi nel luogo del rinvenimento mediante l’utilizzo di una carriola adibita al trasporto dei limoni.

Eseguita l’ispezione cadaverica, si attende l’esame autoptico

I rilievi, effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Catania e l’ispezione cadaverica effettuata da un medico legale, hanno allo stato riscontrato la versione di Battiato, nell’attesa comunque dei necessari esami autoptici e degli ulteriori accertamenti investigativi finalizzati a riscontrare le dichiarazioni.
Il presunto omicida sarà trasferito alla Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza.

Articoli correlati