Ha detto di aver premuto più di una volta il grilletto contro il cugino non per ammazzarlo ma solo per difendersi dopo che il parente gli aveva sparato contro.
Interrogatorio in Tribunale
E’ quanto, in sintesi, ha riferito al gip del Tribunale di Siracusa nell’interrogatorio di garanzia Sebastiano Cassia, il 36enne siracusano, arrestato insieme al cognato, Corrado Cassiba, 50 anni, entrambi difesi dall’avvocato Giorgio D’Angelo, coinvolti nell’agguato del 30 maggio in via Caracciolo, in prossimità di una scuola, insieme a Leonardo Adamo, 42 anni, consegnatosi ai carabinieri nelle ore successive alla sparatoria.
Quest’ultimo sarebbe stato il primo ad usare la pistola, colpendo il cugino con un proiettile di una pistola Smith Wesson 357, poi recuperata dai carabinieri, poi Cassia avrebbe risposto al fuoco sparando più colpi.
Cambia il movente
Secondo una prima ricostruzione delle forze dell’ordine, al centro dello scontro ci sarebbe una donna ma le parti in causa sembrerebbero escludere questa ipotesi: a quanto pare, tra Cassia e Adamo i rapporti si sarebbero incrinati negli ultimi tre anni e prima dell’episodio del 30 maggio avrebbero avuto un altro screzio.
Oltre a Cassia, che è accusato di tentato omicidio e detenzioni di armi, il gip di Siracusa, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha sentito anche Cassiba, il quale ha detto di essere intervenuto per difendere il cognato e sarebbe stato lui stesso minacciato con la pistola da Adamo.
Le intercettazioni in ospedale
Determinanti ai fini delle indagini, le intercettazioni ambientali in una stanza dell’ospedale Umberto I di Siracusa dove era stato trasferito Cassia dopo la ferita alla gamba. In quella circostanza, i carabinieri del comando provinciale di Siracusa hanno appreso che non si sarebbe trattato di un agguato ai danni dello stesso Cassia, come sembrava in un primo momento, ma di uno scontro a fuoco. Il 36enne è l’unico dei 3 arrestati ad essere rinchiuso in carcere, in una cella del carcere di Cavadonna, anche perché è l’unico a rispondere di tentato omicidio: Adamo è accusato di lesioni, Cassiba di detenzione di armi.
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