Scoppia la bufera attorno all’ordinanza sul decoro emanata dal sindaco di Catania Enrico Trantino che celerebbe come obiettivo i senzatetto. Un gruppo di associazioni catanesi lancia un appello affinchè l’atto, emanato il 13 luglio scorso, venga ritirato. E intanto ci si mobilita: sit-in di protesta indetto da Arcigay oggi pomeriggio nella scalinata Alessi. Ad aderire le associazioni Arbor, Arci, Arcigay, Auser, I Siciliani giovani e Rete Restiamo Umani Incontriamoci.

Lontani dai valori della Costituzione

“Catania – sostengono le associazioni – si è svegliata, per l’ennesima volta, ancora più lontana dai valori della nostra Costituzione. Il 13 luglio il sindaco, recidivo, ha emesso una nuova ordinanza contro i senzatetto camuffandola per ordinanza sul decoro urbano”. In particolare viene contestato il passaggio che recita: “È fatto divieto di sedersi, sdraiarsi o dormire sul suolo pubblico o nelle aree ad uso pubblico o aperte al pubblico passaggio, sui sagrati delle chiese, sui gradini dei piedistalli delle statue dei monumenti. Vietato sedersi sulle ‘soglie’, sulle pavimentazioni, sui muretti, sui gradini posti all’esterno di edifici pubblici, sugli spazi verdi e sugli arredi urbani”.

La richiesta di tavolo

Secondo il cartello di associazioni il Comune sarebbe insensibile nel fornire riparo e assistenza a chi è senza casa. L’unico dormitorio esistente ha solo pochissimi posti letto liberi ed è insufficiente per accogliere le persone che ne avrebbero bisogno. Inoltre i fondi per tenerlo aperto finiranno tra 3 mesi. “È al tempo stesso ridicolo e drammatico – si legge nella nota – che il Comune si preoccupi di multare e cacciare i senza tetto dalla strada senza fornire alcuna alternativa abitativa. Da anni chiediamo una soluzione, una alternativa alla strada per tutti coloro che da soli non riescono a garantirsi un tetto, un po’ di cibo e un po’ di acqua. Ma l’amministrazione continua a combattere i poveri e non la povertà. Serve la convocazione urgente di un tavolo di confronto presso i servizi sociali per affrontare il disagio delle persone senza fissa dimora e vulnerabili”.

Nel testo si parla anche di indecenza

Il sindaco con lo stesso provvedimento ordina il “divieto a chiunque, con il proprio comportamento, nei luoghi pubblici e nelle private dimore, di essere causa di turbamento e pregiudizio dell’ordinata e civile convivenza, recare disagio o essere motivo di indecenza”. “Si tratta di un pericoloso delirio – attaccano sempre Arbor, Arci, Arcigay, Auser, I Siciliani giovani e Rete Restiamo Umani Incontriamoci -.  Quali atteggiamenti indecenti o causa di turbamento tenuti nelle case dei catanesi vorrebbe sanzionare il sindaco? L’ordinanza prevede persino una sanzione per chi viene trovato in possesso di strumenti idonei all’imbrattamento. Vuole forse multare il sindaco tutti i bambini che vanno a scuola col portacolori?”. Per aderire al cartello di associazioni che si stanno mobilitando contro l’ordinanza si potrà aderire inviando una mail a arbor.upi.ct@gmail.com.

Chi fa quadrato sul provvedimento

“Rigore ed ordine sono due elementi che vanno rispettati se vogliamo che Catania diventi città sicura e fruibile”. Così il segretario organizzativo del Mpa, Salvo Di Salvo, commenta positivamente l’ordinanza del sindaco. Secondo l’autonomista è un provvedimento fondamentale per arginare il fenomeno rinominato della “mala movida”. “E’ necessario – continua Di Salvo – rafforzare l’azione politico amministrativa del Sindaco che, immediatamente dopo il suo insediamento, si è adoperato per mettere in sicurezza la città e i luoghi della movida scenari, negli ultimi mesi, di spiacevoli episodi di disordine pubblico. Non servono critiche – conclude Salvo Di Salvo – ma sostegno, perché la città va governata anche assumendo provvedimenti che magari risulteranno impopolari, ma che servono a dare regole certe nell’interesse di tutti”.

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