• Ripartire da istruzione e lavoro per la crescita economica e sociale ‘bloccata’ dalla pandemia
  • Il bilancio degli incontri a neanche un mese dal G20 che si è tenuto il 22 e 23 giugno a Catania
  • Le indicazioni venute dai ministri dell’Istruzione e del Lavoro di diversi Paesi

Non è passato ancore neanche un mese da quel 22 e 23 giugno quando i Ministri dell’Istruzione e del Lavoro dei Paesi facenti parte del G20 (forum internazionale che rappresenta le principali economie sviluppate ed emergenti del mondo), di cui l’Italia detiene la Presidenza fino al 30 novembre 2021, si sono incontrati a Catania, presso il Monastero dei Benedettini, sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Universitá.

Chi ha partecipato al Forum

Partecipanti al forum i rappresentanti di Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia, Unione Europea e Spagna, in qualità di invitato permanente.

Persone, pianeta e prosperità

La riunione ministeriale, presieduta dal Ministro dell’Istruzione italiano Patrizio Bianchi, si è sviluppata attorno ai tre assi portanti dell’Agenda di Presidenza: persone, pianeta e prosperità, valori fondamentali per la ripresa, lo sviluppo e la stabilità delle economie.

Le tematiche affrontate

Durante la ‘due giorni’ i ministri dei vari Paesi hanno avuto modo di confrontarsi su diverse tematiche: l’impatto della pandemia sui sistemi d’istruzione, come contrastare le diseguaglianze educative, mettere a punto strategie che agevolino il passaggio dalla scuola al lavoro, migliorare le politiche di sostegno all’occupazione, promuovere la parità di genere, incentivare l’occupazione femminile e la produttività, intervenire sulle tematiche dell’ambiente e dell’innovazione digitale.

Istruzione

Durante la sessione sull’Istruzione, il ministro Bianchi ha evidenziato il ruolo fondamentale della scuola come volano per uno sviluppo solido, equo e sostenibile. La pandemia ha ancor più evidenziato la necessità di politiche di rilancio nell’ambito dell’educazione e di potenziamento del rapporto istruzione-lavoro.
I ministri del G20 si sono dichiarati concordi sull’importanza di porre la scuola al centro dell’agenda politica internazionale, sulla necessità di investimenti maggiori ed interventi mirati per contrastare la povertà educativa, incentivare la cooperazione internazionale e garantire un’istruzione inclusiva per tutte e per tutti, promuovendo la parità di genere e contrastando ogni tipo di discriminazione.
Si è ribadito l’impegno da parte di tutti i Paesi del G20 di adottare misure preventive per sradicare il problema dell’esclusione ed offrire pari opportunità a tutti gli studenti, perché l’istruzione è uno dei capisaldi della crescita economica e sociale di ogni nazione. E con particolare riferimento al periodo di acuta crisi sanitaria dovuta al Covid, si è rimarcata l’insostituibilità della scuola in presenza, quale luogo di crescita umana prima ancora che culturale, senza tuttavia dimenticare l’apporto fornito dalla tecnologia che, comunque, ha permesso di garantire la continuità didattica.
Un aspetto importante è stato discusso nella sessione congiunta Istruzione-Lavoro, con la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che ha sottolineato la necessitá di migliorare le connessioni tra il mondo della scuola e quello del lavoro per sviluppare quelle condizioni che possano garantire alle future generazioni la parità e la qualità dell’occupazione.

Lavoro

Diverse le problematiche trattate nella sessione dedicata al Lavoro, oggetto della seconda giornata del forum, dalla precarietà alla riforma del mercato del lavoro, dalle strategie per migliorare la produttività all’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
Una delle priorità nel processo di ripresa – hanno concordato tutti – sarà il rispetto dei progressi raggiunti negli ultimi anni a livello globale sul fronte della riduzione delle diseguaglianze uomini-donne, nonché lo studio di nuove formule per incrementare l’occupazione femminile e la parità di retribuzioni e mansioni.
Nel corso della transizione verso un’economia digitale e green occorrerà prestare particolare attenzione al sistema di protezione sociale di tutti i lavoratori, trasformare i modelli di lavoro, l’organizzazione delle imprese e i processi produttivi, al fine di realizzare una crescita economica sostenibile ed inclusiva.