“No, non mi candiderò alla segreteria regionale del Pd. Sono lusingatissimo della ‘pazza idea’ di Mirello Crisafulli. So di dargli un dispiacere, non soltanto per il rifiuto, ma siamo talmente amici che capirà. Così come capiranno i tantissimi altri che in queste settimane mi hanno amichevolmente compulsato per la candidatura”.
Così il deputato regionale Luca Sammartino, in una intervista a ‘La Sicilia’, si defila dalla corsa alla segreteria dei dem in Sicilia. Sammartino si spinge oltre lanciando il nome di quello che considera “il migliore per guidare il Pd siciliano in questo momento: Davide Faraone.
“Al di là del rapporto di amicizia, c’è la stima – dice Sammartino – Ritengo che sia il segretario giusto per un Pd siciliano che deve essere riformista, aperto ai moderati, radicato sul territorio, ma soprattutto attrattivo rispetto a nuove energie, famiglie, associazionismo, giovani talenti e società civile”.
Sul rischio che l’eventuale candidatura di Faraone crei un solco con le correnti più o meno in disaccordo con i ‘renziani, Sammartino dice: “Chi oggi è nel cosiddetto ‘resto del mondo’ ha sostenuto Renzi all’ultimo congresso. E allora, per tutti, è il momento di uscire dall’ambiguità. In Sicilia si vuole un congresso che rilanci il Pd puntando sull’allargamento di una classe dirigente di qualità o l’ennesimo congresso basato sui posizionamenti personali di nani in perenne guerra? Vogliamo un partito aperto con l’ambizione maggioritaria o un partito di mezze calze?
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