L’emergenza cenere sull’Etna finisce per diventare anche terreno di scontro politico. Da una parte la segreteria regionale del Pd che attacca il governo siciliano che parla di Comuni rimasti senza sostegno economico, dall’altra la protezione civile siciliana che invece smentisce i Dem.
L’attacco del numero 1 dei Democratici
“Musumeci tiri fuori i soldi della Regione per andare incontro ai Comuni etnei a rischio dissesto per l’emergenza cenere determinata dalle eruzioni dell’Etna – sono le parole di Anthony Barbagallo, deputato e segretario regionale del Pd Sicilia -. Fino ad ora il governo regionale non ha garantito nessun sostegno adeguato per i danni dovuti alla cenere vulcanica. Anzi ha solo aggravato le procedure di rendicontazione a carico dei comuni, complicando ancora di più i meccanismi. Gli unici soldi messi sul tavolo fin qui, sono stati i 5 milioni di euro messi a disposizione dal Governo centrale, che riteniamo insufficienti. Piuttosto che comunicare le attività poste in essere da altre istituzioni Musumeci, così come è stato bravo a reperire risorse a carico del bilancio della Regione per Ambelia e per tanti indispensabili spettacoli in giro per la Sicilia, utilizzi i soldi del bilancio della Regione per le vere emergenze, come quella della cenere vulcanica che va avanti da febbraio”.
Promesse da marinaio
“Purtroppo anche oggi, dopo l’incontro con i vertici della protezione civile nazionale – prosegue Barbagallo – Musumeci con una bella faccia tosta annuncia un proposito che poi non manterrà come ha fatto fin qui. I Comuni etnei sono sull’orlo del dissesto economico per le somme approntate: Musumeci aggiunge – deve trovare i soldi e metterli subito a loro disposizione. Il Governo nazionale ha già tanti comunicatori e non ha bisogno – conclude – che Musumeci si faccia carico anche di questa responsabilità non richiesta”.
La smentita di Salvo Cocina
Ci pensa il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, a rintuzzare il segretario regionale del Pd, snocciolando una serie di interventi già concretizzati per questa emergenza. Il dipartimento della protezione civile della Regione, su disposizione del presidente Musumeci, ha già erogato un milione di euro del bilancio regionale ai Comuni colpiti, i quali hanno incassato le somme il 29 giugno. I Comuni hanno rendicontato circa 2,5 milioni di euro, pari ad una rendicontazione del 40% . Oltre al milione di euro la Regione, tramite il suo Dipartimento di Protezione civile, ha realizzato interventi di rimozione cenere per 700 mila euro, reperiti sempre dal bilancio regionale. Quindi la Regione ha già erogato dal proprio bilancio 1,7 milioni di euro. I 5 milioni assegnati dallo Stato, su precisa richiesta del governo Musumeci, saranno versati a breve nelle casse regionali e quindi erogati agli Enti locali. In dettaglio, 1,5 milioni subito ai Comuni che hanno già rendicontato, 3,5 a quelli che man mano lo faranno.
Rendicontazione semplice per ottenere i fondi
“La rendicontazione – precisa Cocina – è operazione semplice: consiste nella produzione dei contratti di affidamento alle ditte o delle fatture che provano le somme che l’amministrazione comunale deve pagare alle imprese stesse per la rimozione della cenere. Per accelerare le operazioni, viste le attuali maggiori disponibilità finanziarie, il dipartimento regionale ha autorizzato il Comune di Acireale a intervenire per rimuovere la cenere caduta ieri, previa produzione solamente di un preventivo di spesa e senza attendere rendicontazione. È chiaro che le somme disponili non sono infinite e quindi vanno controllate le richieste che pervengono. Spero questi chiarimenti siano sufficienti a rassicurare il deputato Barbagallo”.
La controreplica di Barbagallo: “Meno cene e velocizzazione delle pratiche”
“Prendiamo atto, con sorpresa, dell’ingresso dell’ingegnere Cocina nell’agone della polemica politica – è la controreplica di Barbagallo -. Insisto su quando dichiarato stamattina e nei giorni scorsi. Le procedure di rendicontazione sono lunghe e farraginose e non vengono incontro per nulla alle esigenze dei comuni e dei cittadini. All’ingegnere Cocina consigliamo – prosegue Barbagallo – qualche cena in meno e magari di velocizzare qualche pratica in più. L’obiettivo del PD è anche quello di lavorare per una regione diversa in cui – conclude – i funzionari pubblici pensino a lavorare evitando di prestarsi ai giochi politici di parte”.
Commenta con Facebook