Il Teatro Stabile di Catania è una polveriera pronta ad esplodere. La tensione è palpabile soprattutto in seguito alle indiscrezioni trapelate dopo la relazione degli ispettori regionali inviati dall’assessore al Turismo, Anthony Barbagallo.

Nel documento, frutto di un mese di analisi dei documenti contabili e di tutti gli atti relativi all’amministrazione degli ultimi anni, sarebbero emersi debiti per oltre 12 milioni di euro e verrebbe messa in discussione la gestione del teatro.

Il presidente del cda, Salvatore La Rosa, che guidava il teatro dal gennaio scorso ha già rassegnato l’incarico e si profila l’arrivo di un commissario ed una stagione lacrime e sangue per cercare di tappare la falla.

Cresce così la preoccupazione fra i lavoratori che temono tagli e altre misure drastiche: “Non possono pagare solo i dipendenti, prima si deve sapere chi ha creato questo danno alla cultura e ai lavoratori dello Stabile! Intervengano le autorità competenti”, dice Jose Gagliano (Ugl Spettacolo) a margine della conferenza stampa organizzata stamani dai sindacati.

“L’ispezione non prevede l’accesso agli atti, lo sappiamo – continua Gagliano – ma sarebbe opportuno ricevere una relazione per avere piena chiarezza e non inseguire le notizie dai giornali, visto che noi chiediamo da anni di sapere l’effettiva situazione patrimoniale dell’ente”.

I sindacati hanno chiesto un incontro con i soci dello Stabile (Comune di Catania, ex Provincia, Regione ed Ente teatro Sicilia): “E’ un passaggio fondamentale prima che si prenda qualsiasi decisione non ultimo l’arrivo di un commissario”.

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