Il Tribunale di Catania ha emesso la sentenza di primo grado nel processo Quadrilatero, un’operazione condotta dai carabinieri durante la pandemia che ha smantellato piazze di spaccio a San Cocimo, zona di piazza Machiavelli. Sette le condanne e tre le assoluzioni. Roberto Spampinato è stato condannato a 7 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione e 2.666 euro di multa. Giuseppe Gentile e Salvatore Russo hanno ricevuto una condanna a 4 anni e 8 mesi, con una multa di 4.000 euro. Magda Dorina Miu è stata condannata a 1 anno e 3 mesi di reclusione e 1.800 euro di multa. Mamadou Kane a 1 anno, Giuseppe Caputa a 1 anno e 8 mesi, e Antonio Testa a 1 anno e 2 mesi.

Il risarcimento alle parti civili

Spampinato, Russo e Gentile dovranno risarcire i farmacisti, le cui denunce hanno dato inizio all’indagine. L’entità del risarcimento sarà stabilita in separata sede civile. Inoltre, Gentile ha ottenuto una sentenza di non luogo a procedere per un capo d’imputazione e l’assoluzione per un altro.

Le assoluzioni

Concetta Zuccaro, Antonio Gianluca Pennisi e Mariangela Barone sono stati assolti. Zuccaro è la sorella di Maurizio Zuccaro, figura di spicco della mafia catanese nella zona di San Cocimo.

Il caso di Tony Trentuno

Durante il blitz del 2018, Tony Trentuno, genero di Lorenzo Saitta, detto “u scheletro”, riuscì a sfuggire all’arresto. Saitta è considerato il predecessore di Trentuno nella gestione mafiosa di San Cocimo. Trentuno, catturato successivamente sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, ha scelto il rito abbreviato ed è stato accusato di reati legati al traffico di droga.

Il “re” di San Cristoforo

Roberto Spampinato era già noto alle cronache. Nel 2016, dopo essere stato scarcerato, fu accolto a San Cristoforo con uno striscione che lo proclamava “il re”. La squadra mobile rimosse lo striscione per evitare manifestazioni di esaltazione criminale. L’operazione Quadrilatero ha portato alla luce non solo lo spaccio di droga, ma anche un caso di estorsione, grazie alla denuncia coraggiosa di una farmacista del Villaggio Sant’Agata. La sentenza del Tribunale di Catania segna una tappa importante nel processo, ma la vicenda giudiziaria potrebbe non essere ancora conclusa.