Una cava abusiva è stata scoperta dalla guardia di finanza a Randazzo, nel catanese. L’intera area è stata sequestrata e i due presunti responsabili sono stati denunciati. L’operazione è maturata nel corso di un servizio orientato alla tutela ambientale. In particolare ad essere stata individuata un’area estrattiva abusiva di roccia lavica pari a complessivi 17 mila metri quadrati.

La cava su un’area di colata lavica di 40 anni fa

In particolare, nel corso di attività di controllo economico del territorio, i finanzieri della compagnia di Riposto hanno individuato, lungo la strada provinciale nel territorio di Randazzo, un’estesa area estrattiva, insistente sulla colata lavica del 1981. Le attività ispettive hanno consentito di rilevare che la zona presentava una voragine profonda circa 15 metri, all’interno della quale, al momento del sopralluogo, erano presenti massi in basalto già oggetto di lavorazione, pronti per essere utilizzati nel settore edilizio.

Successive indagini

Le successive indagini, svolte anche grazie all’ausilio tecnico del personale del distretto Minerario di Catania, hanno consentito di appurare che l’area è stata interessata, tra marzo 2019 e sino al settembre scorso, da un’attività di estrazione abusiva da parte di una società con sede a Randazzo e operante nel settore estrattivo che ha consentito di prelevare illecitamente circa 170 mila metri cubi di materiale lavico.

I provvedimenti

Sulla base di questi riscontri le fiamme gialle hanno identificato i due responsabili, il rappresentante legale e di fatto della società, i quali sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per violazione della normativa in materia di lavori effettuati in cave e miniere. Quindi si è proceduto al sequestro d’iniziativa dell’area di 17 mila metri quadri e successivamente, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica, i sigilli sono stati convalidati dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Catania.

“Aree costantemente monitorate”

“L’operazione condotta dai militari della compagnia di Riposto – si legge in una nota del comando provinciale delle fiamme gialle – si colloca nel più ampio quadro delle attività poste in essere dalla guardia di finanza di Catania a contrasto degli illeciti ambientali. Ciò anche grazie a un dispositivo caratterizzato da un continuo impiego di pattuglie nel territorio le quali, nello svolgimento dei servizi d’istituto, monitora la circoscrizione in modo da consentire una più incisiva mappatura delle aree da sottoporre a controllo”.

 

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