Palermo e Catania si piazzano tra le prime 12 città italiane più inquinate da NO2 (biossido di azoto), del 2022. Lo dice il rapporto Mal’Aria di città 2023 secondo cui le grandi città siciliane si confermano inquinate e sono in forte ritardo nelle politiche pubbliche e nello sviluppo di azioni efficaci che consentano d’invertire la rotta.

E’ emergenza smog

Secondo il nuovo report di Legambiente “Mal’Aria di città. Cambio di passo cercasi”, l’emergenza smog nelle città italiane, che si conferma un fenomeno preoccupante, continua a interessare anche le due maggiori città siciliane. Per quanto riguarda l’NO2, le città analizzate e di cui è stata ricavata la media annuale sono 94. Dai dati emerge che tutte le città rispettano l’attuale limite normativo (40 µg/mc) ma ben 57 città (il 61% del campione analizzato) non rientrano nel nuovo valore di riferimento da raggiungere entro il 2030 (20 µg/mc). Se invece si tiene in considerazione il limite posto dall’OMS (10 µg/mc), 91 delle città italiane analizzate (corrispondenti al 97% del totale) ad oggi sforerebbero tale soglia.

I dati delle città siciliane

Nelle città siciliane prese in considerazione dall’analisi dei dati, solo Agrigento (8 µg/mc) ed Enna (4 µg/mc) ad oggi rientrano tra i parametri che tutelano la salute umana, le città che invece più si avvicinano al limite OMS (concentrazione di NO2 minore o uguale a 10 µg/mc) sono Siracusa e Caltanissetta (15 µg/mc), Trapani (13 µg/mc) e Ragusa (11μg/mc).

Chiesto alle amministrazioni un cambio di passo

“Sul tema dell’inquinamento nelle aree urbane dobbiamo fare davvero molto di più, per rispondere all’esigenza di tutelare l’ambiente e la salute delle persone, soprattutto quelle più fragili, che quotidianamente sono esposte ai gas nocivi prodotti dalle automobili, dai riscaldamenti e dalle tante altre fonti d’inquinamento presenti nelle nostre città – dice Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia – e dobbiamo farlo chiedendo alle amministrazioni un cambio di passo serio e deciso nelle politiche pubbliche e nella strategia di contenimento delle emissioni sulla mobilità, sulla riqualificazione energetica degli immobili e, più in generale, sul ripensamento degli spazi urbani in chiave di reale sostenibilità, in linea con gli obiettivi di tutela posti dall’OMS”.

Le proposte di Legambiente

Per il contrasto all’inquinamento nelle città Legambiente propone il passaggio dalle Ztl (zone a traffico limitato) alle ZEZ (Zone a zero emissioni) ma anche un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata, e incentivare una drastica riconversione delle abitazioni a emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali, come il Superbonus, opportunamente corretto dagli errori del passato come gli incentivi alla sostituzione delle caldaie a gas. L’associazione ambientalista propone anche il potenziamento del Trasporto Pubblico e Trasporto Rapido di Massa (TRM) attraverso la quadruplicazione dell’offerta di linea e la promozione di abbonamenti integrati, come fece la Germania nell’estate del 2022. Utile anche la sharing mobility e ridisegnare lo spazio pubblico urbano a misura d’uomo, “città dei 15 minuti”, sicurezza stradale verso la “Vision Zero”, “città 30” all’ora.

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