“I beneficiari del reddito di cittadinanza che hanno ricevuto un sms e/o una mail da parte dell’Inps per la sospensione del sostegno economico possono presentare la dichiarazione sostitutiva di notorietà con copia di un documento di identità in corso di validità attraverso il sito istituzionale del Comune di Catania – Catania Semplice, alla sezione Servizi di Inclusione Sociale, cliccando la pagina Richiesta ‘presa in carico Servizi Sociali’ – Dichiarazione di Conformità di Dsan, utilizzando il proprio Spid”. Lo fa sapere in una nota il Comune di Catania.

“La dichiarazione – aggiunge la nota – è finalizzata esclusivamente alla disponibilità manifestata dall’intestatario del reddito di cittadinanza ad essere preso in carico dal Servizio Sociale del Comune di Catania”.

Su disabili, minori ed over 60

“La fruizione per i nuclei familiari in cui sono presenti minori, disabili ed adulti over 60, sulla base del Decreto Legge n. 48, poi convertito in legge, si protrarrà, invece, per tutto l’anno 2023 a prescindere dalla presa in carico del servizio Sociale secondo la naturale scadenza della domanda, non precludendo la possibilità di presentare una nuova domanda di rinnovo dopo il mese di distacco”.

Ugl Catania, serve più attenzione ai meno abbienti

“Quello che sta accadendo rispetto al Reddito di cittadinanza era stato previsto da diversi mesi ed era stato ancora prima argomento di programma elettorale della compagine politica che oggi sta governando. La misura a suo tempo intrapresa era comunque temporanea e non ha sortito gli effetti sperati, anche perché ha confuso la missione del sostegno economico alle fasce più deboli con quella rivolta al supporto momentaneo degli occupabili in cerca di lavoro. E questo difetto in una realtà come quella di Catania si è notata in modo particolare”. Lo scrive la Ugl di Catania.

“Finalmente – dice il segretario Giovanni Musumeci – i due obiettivi verranno scissi e si darà quindi un assegno a coloro i quali hanno davvero bisogno di un aiuto economico mentre per quanto riguarda chi è in grado di lavorare da settembre ci sarà un emolumento mensile finalizzato alla formazione ed al lavoro”.

La Ugl etnea auspica “una nuova organizzazione dei servizi per l’impiego, così le fasce più deboli potranno essere seguite giustamente dai Comuni e i lavoratori dai Centri per l’impiego, il rilancio del fondo ‘Nuove competenze’ con maggiori stanziamenti per assicurare assunzioni e formazione così da permettere un più agevole rientro al lavoro a tutti quei soggetti che oggi, senza le indispensabili nozioni, faticherebbero a trovare occupazione”. “Siamo fiduciosi che il passaggio invocato dall’assistenzialismo alla giusta assistenza sul fronte della diffusa povertà e per il lavoro – conclude l’Ugl etnea – porterà presto ad una reale inversione di tendenza che noi, come sindacato radicato nel territorio, siamo già pronti ad affrontare e siamo anche certi che la sinergia tra Governo nazionale e Regione siciliana sarà strategica per includere e valorizzare la parte di cittadinanza che ha diritto ad un’attenzione delle istituzioni”.

Sindacati “Serve massima attenzione a politiche lavoro”

“Si apre una nuova fase del reddito di cittadinanza che impone massima responsabilità e massima attenzione verso le politiche attive del lavoro. Oggi più che mai è indispensabile che il governo regionale si confronti con le parti sociali per affrontare questo momento complesso”. A dirlo i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Sicilia, Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Luisella Lionti che rimarcano come “si debbano subito attivare tutti i meccanismi per sostenere l’occupazione nell’isola, oltre che rafforzare tutti i presidi socio assistenziali nella regione”.

“Vanno chiaramente tutelate tutte le categorie fragili e in condizioni di disagio – aggiungono Mannino, Cappuccio e Lionti – e parallelamente vanno rilanciate le misure che già esistono a favore del lavoro, come le politiche attive che vanno sviluppate sino in fondo e come il programma Gol. In particolare occorre fare in modo che rispetto a quest’azione prevista dal Pnrr, la Regione coinvolga e renda partecipi dei processi i sindacati e le imprese, perché solo così si realizza un incrocio fra domanda e offerta, da cui derivano vere opportunità occupazionali”.

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