194 denunce, di cui quasi la metà per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza. Sono questi i numeri principali dell’attività portata avanti lo scorso anno dal nucleo dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Catania, reparto composto integralmente da personale dell’arma che ha conseguito la qualifica speciale di ispettore del lavoro e pertanto specializzato in materia di legislazione sociale e sicurezza nei luoghi di lavoro. Nell’anno appena concluso sono stati effettuati 150 accessi e controllate 215 aziende di vari settori imprenditoriali tra i quali edilizia, agricoltura, esercizi pubblici e del commercio, grande distribuzione e logistica, strutture socio assistenziali ed altro ancora.
Il reddito di cittadinanza
Molte delle verifiche sono state assorbite dai percettori del reddito di cittadinanza. In particolare sono stati identificati e denunciati 91 soggetti, alcuni perfino in regime di 416 bis e 640 bis, che hanno indebitamente percepito una somma, con conseguente danno erariale, per un ammontare complessivo di 703.926 euro. Attività anche sul fronte degli infortuni sul lavoro: numerosi sono stati anche i controlli in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro nelle aziende edili e nelle attività dove il rischio è più alto. Al riguardo sono state ispezionate 74 aziende con la denuncia di 32 soggetti e relativa contestazione di 132 ammende per un ammontare complessivo di 239.219 euro.
Atri reati intercettati
Ci sono poi anche dei casi particolari che sono venuti alla luce. Ad essere stati denunciati: 4 di datori di lavoro per estorsione in quanto richiedevano la restituzione di parte della retribuzione ai propri dipendenti; 3 datori di lavoro per falsità ideologica avendo presentato attestazioni di formazione in materia di sicurezza falsi; 15 datori di lavoro che hanno utilizzato impianti di videosorveglianza sul lavoro non autorizzati; 2 datori di lavoro per caporalato e sfruttamento dei lavoratori in stato di bisogno; 2 datori di lavoro per aver impiegato 8 stranieri senza il permesso di soggiorno per lavoro subordinato; 3 soggetti per aver impiegato un minore al lavoro senza che lo stesso avesse completato l’obbligo scolastico; 2 datori di lavoro per aver trattenuto indebitamente la quota contributiva a danno dei lavoratori senza versarla all’ente previdenziale per un totale di 38.570 euro; 8 soggetti per aver indebitamente percepito indennità di sussistenza erogata dalla Regione Sicilia a seguito dell’emergenza covid19.
I lavoratori
I lavoratori complessivamente identificati sono stati 1.246, di cui 128 stranieri. Di questi 143 sono risultati “in nero” e altri 122 “irregolari” per difformità contrattuali nei rapporti di lavoro. A seguito dell’identificazione dei lavoratori in nero sono state sospese 33 attività imprenditoriali. Sono scaturiti inoltre sequestri amministrativi e penali per 612.500 euro, recuperi contributi previdenziali ed assistenziali per 535 mila euro e sanzioni amministrative per 806.071 euro.
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