Gli agenti della polizia ferroviaria di Catania, durante controlli di vigilanza, hanno arrestato un cinquantunenne catanese, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla procura della repubblica presso il tribunale del capoluogo etneo per l’espiazione di un cumulo di pene.

Latitante da circa 13 anni

L’uomo è stato fermato per un controllo dagli agenti della Polfer all’ingresso della stazione centrale di Catania, dal quale è emerso che era latitante da circa 13 anni, dovendo espiare la pena di 2 anni, 8 mesi e 3 giorni, derivanti da due condanne per aver ripetutamente violato la sorveglianza speciale inflittagli per vari reati tra cui: estorsione, rapina, associazione a delinquere e produzione e traffico di sostanze stupefacenti.

I poliziotti, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria competente, hanno tradotto il latitante presso la locale casa circondariale.

Arrestato latitante siracusano, stava tornando a casa in treno

Poche settimane fa un altro episodio simile sempre nel capoluogo etneo. Ad inizio gennaio la polizia ferroviaria arrestò un siracusano, esponente del clan mafioso Borgata, destinatario di una ordinanza di custodia cautelare in carcere ma sfuggito alla retata dei carabinieri delle settimane scorse.

L’uomo si era rifugiato in Germania, dove ha lavorato come aiuto cuoco per potersi sostenere economicamente, ma, in occasione delle feste natalizie, ha intrapreso il viaggio verso il luogo di origine, utilizzando i mezzi pubblici, tra cui i treni, per arrivare a Siracusa.

Durante lo scalo a Catania, necessario per poter proseguire il viaggio e coprire l’ultimo tratto per raggiungere la stazione di Siracusa, il personale della Polizia ferroviaria, ha notato il giovane che, alla loro vista, si è mostrato particolarmente nervoso. I poliziotti hanno eseguito  il controllo scoprendo che si trattava di un latitante.

L’inchiesta, legata all’operazione antimafia Borgata conclusa a Siracusa dai carabinieri con l’emissione di 19 misure cautelari ha avuto inizio nel novembre del 2019 per concludersi nell’aprile del 2021 ed in questo arco temporale, i militari del comando provinciale di Siracusa, coordinati dai magistrati della Procura distrettuale di Catania, hanno svelato la scalata del clan Borgata che, oltre a controllare le piazze di spaccio del loro quartiere, Santa Lucia, avrebbe allargato la gestione in altre zone, imponendosi, inoltre, come unico referente per il rifornimento di cocaina dalla Calabria attraverso azioni di fuoco e attentati dinamitardi e incendiari.