“Vigileremo sugli impegni assunti con il “Patto” dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal primo cittadino perché partano presto e arrivino bene i progetti elencati nell’accordo”.

I sindacati catanesi commentano così la sottoscrizione del documento che sblocca una spesa complessiva di 790milioni di euro per interventi nei settori delle Infrastrutture, dello Sviluppo economico e produttivo, dell’Ambiente, del Turismo e della Cultura, della Sicurezza e delle Politiche sociali.

“Siamo pronti a confrontarci con l’amministrazione comunale e concordare soluzioni per l’apertura dei cantieri in tempi rapidi e la realizzazione ottimale di opere da troppo tempo attese: infrastrutture e recupero della Zona industriale, ad esempio”, scrivono le segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

Fra i principali interventi: un collegamento stradale diretto tra Catania e l’Etna, investimenti infrastrutturali sul Porto e la rete del metano, la sicurezza idrogeologica con interventi sui canali anche della Zona industriale, dove sarà anche necessario rifare strade e illuminazione.

Anche a Palermo Cgil, Cisl e Uil, attraverso una nota unitaria, hanno chiesto che “si dia corso a questo protocollo per far sì che il Patto divenga vera occasione di sviluppo nel segno della trasparenza e legalità. E per non permettere che, in occasione dell’arrivo dei milioni di euro per le opere pubbliche da avviare, si scatenino gli appetiti di faccendieri e mafiosi ”.

I segretari Cgil Cisl Uil Palermo Enzo Campo , Daniela De Luca e Gianni Borrelli considerano “il Patto per Palermo un fatto positivo” ma ricordano anche le polemiche della vigilia della firma che “mostrano quanto, a causa della mancanza di una vera gestione regionale capace di programmare sviluppo e riforme e dell’assenza di un dialogo fra le istituzioni regionali e locali, sia necessario una governance nazionale che verifichi poi la realizzazione dei progetti e i tempi da rispettare”.

“Non vorremmo – hanno concluso i sindacati palermitani – che il Patto si trasformasse nella rituale firma di accordi che poi restano solo sulla carta”. 

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