“Gli studenti in questi giorni conosceranno meglio se stessi, perchè avranno la possibilità di fare delle esperienze. L’obiettivo fondamentale dell’alternanza scuola lavoro è fare in modo che i ragazzi insieme alla loro esperienza in famiglia, durante le ore di gioco e con gli amici ci sia anche un grande pezzo perché il lavoro è una parte importane della vita di ognuno.

Parole sono del ministro del lavoro Giuliano Poletti, durante un incontro al Liceo Scientifico Galilei di Catania, a commento delle manifestazioni degli studenti in tutta Italia. Cortei e sit-in per protestare anche contro la possibilità di effettuare ore di formazione obbligatoria nelle aziende, nei consorzi o negli enti.

“Si impara facendo”. Il ministro Poletti ha spiegato che “le ore di alternanza non sono un’altra cosa, ma un pezzo dell’orario scolastico che stiamo facendo per il quale alla fine ci sarà anche un voto. Per troppi anni si è pensato che la scuola, la cultura ed il sapere dovevano stare in posto e non dovevano entrare in contatto con nient’altro perché si pensava che si fosse avvicinata ad un’impresa questa l’avrebbe inquinata. E’ falso. L’impresa non è solo sfruttamento ma è un luogo dove molte persone esercitano il loro impegno”.

Poletti ha parlato agli studenti di tre licei catanesi, ma anche ai rappresentati delle aziende che accoglieranno gli alunni nelle ore di formazione. Ed è proprio alle aziende che si è rivolto il ministro, commentando la decisione del governo sulla decontribuzione alle aziende che assumeranno nel 2017: “Un aiuto alle imprese – lo ha definito Poletti – ma anche alle tante, troppe persone senza lavoro in Sicilia”.

Il ministro ha proseguito la propria giornata catanese visitando un’industria dolciaria a Belpasso e incontrando i giornalisti ha parlato dell’impegno referendario:  “Se vince il no che succede non credo lo sappia nessuno. Quello che accadrà sarà una grande incertezza per stabilire cosa fare. L’incertezza è un veleno per l’economia. L’Italia ha già accumulato tanti ritardi che credo non si possa permettere un ritardo ulteriore. Per questo credo che sia un bene che vinca il sì”.

af

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