Sembra scongiurato il rischio di inquinamento ambientale delle acque al largo di Siracusa e di Catania dopo il naufragio della nave ‘Mustafà Kan’, avvenuto venerdì scorso al largo della costa siracusana.

La nave – ha reso noto il ministero dell’Ambiente – e’ stata agganciata da un rimorchiatore battente bandiera greca e viaggia in direzione sud-est al di fuori delle acque territoriali italiane.

Adesso la ‘Mustafà Kan’ è trainata da un rimorchiatore noleggiato dall’assicuratore e naviga a una velocita’ estremamente ridotta. E’ vigilata dalle unita’ navali della Capitaneria di Porto di Catania e dai mezzi della flotta nazionale anti-inquinamento, che fin dalle prime ore successive al sinistro il Ministero dell’Ambiente ha fatto convergere sul posto per fronteggiare ogni potenziale rischio di inquinamento.

Dalle attivita’ di monitoraggio delle acque fin qui svolte non risultano fuoriuscite di prodotti inquinanti, ma continue verifiche saranno effettuate attraverso il sorvolo delle aree interessate dal tragitto della motonave nonche’ dalle ricognizioni satellitari gia’ attivate.

PAURA A LARGO DI SIRACUSA: NAVE NAUFRAGATA, RISCHIO AMBIENTALE 

 “E’ stato cosi’ scongiurato, con un ottimo lavoro di squadra delle nostre strutture coadiuvate dal Reparto ambientale marino, del Comando generale delle Capitanerie di porto e delle Autorita’ marittime di Siracusa e Catania – spiega il ministro Gian Luca Galletti – il rischio che la motonave alla deriva potesse avvicinarsi alle coste italiane e in particolare alle vicine aree marine protette del Plemmirio e delle Isole Ciclopi“.