Si apre uno spiraglio per il ritorno all’operatività dell’aeroporto di Catania. Forse non completa ma comunque efficace a tornare ad ospitare la maggior parte dei voli programmati su Fontanarossa.

Via alla bonifica del terminal A

La società di gestione dell’Aeroporto di Catania comunica che, grazie alla celerità delle verifiche effettuate dalla Procura della Repubblica e dai Vigili del Fuoco, oggi è stato autorizzato l’accesso al Terminal A per avviare le operazioni di bonifica e consentire il ripristino delle operazioni di volo nel più breve tempo possibile. Tali operazioni verranno effettuate senza soluzione di continuità per attenuare i disagi dei passeggeri.

La Sac ringrazia tutte le autorità ed enti di Stato coinvolti che, lavorando senza sosta, hanno compiuto le attività necessarie per superare prontamente questa fase delicata.

Comunque chiuso fino al 25 luglio

Il terminal principale dell’aeroporto di Catania resterà comunque chiuso almeno fino al 25 luglio come già previsto ma adesso c’è la possibilità che questo termine per la riapertura venga rispettato.

Situazione d’emergenza

Per il momento le compagnie aeree dovranno continuare ad operare in situazione emergenziale per altri giorni: terminal A, quello principale, potrebbe tornare pienamente operativo tra fine luglio e inizio agosto, prolungando i disagi per i viaggiatori che questi giorni stanno volando su altri scali della Sicilia (Comiso, Palermo, Trapani) e della Calabria (Lamezia Terme, Reggio Calabria). Al momento nell’altro terminal, il C, sono previste fino a 2 partenze all’ora e altrettanti arrivi. Ma in una nota Sac, la società di gestione, parla di 5 decolli già il 19 luglio, al contrario di quanto stabilito dal Notam ufficiale. A quanto apprende il Corriere nel piano di emergenza al quale si sta lavorando si punta a portare a 7 i decolli (e altrettanti atterraggi) quando la Protezione civile avrà montato le tende — con l’aria condizionata — per accogliere fino a 400 passeggeri.

L’ipotesi Sigonella

“Ieri sera ho chiamato il ministro Crosetto al quale ho chiesto la possibilità dell’utilizzo dello scalo dell’aeroporto militare di Sigonella, dopo aver rappresentato il grave stato di criticità in cui si trova il sistema aeroportuale siciliano a seguito della ridottissima attività dello scalo di Fontanarossa. Il ministro, dopo le dovute consultazioni, mi ha informato circa la possibilità dell’utilizzo dello scalo militare, come già avvenuto in una precedente situazione di inagibilità dell’aeroporto di Catania, a causa della pioggia di polvere vulcanica. Ringrazio a nome dei siciliani il ministro Crosetto per la grande sensibilità dimostrata sulla vicenda, che denota ancora una volta la serietà ed affidabilità del governo Meloni” fa sapere il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

Ceck in resta a Fontanarossa

Per definire i dettagli una riunione operativa tra il comandante italiano della base di Sigonella e il direttore che gestisce dell’aeroporto di Catania si tiene oggi. La Difesa ha dato infatti la propria disponibilità a supportare lo scalo di Fontanarossa e contribuire a gestire l’aumento del flusso di turisti nel periodo estivo, in particolare ad agosto. Secondo le prime informazioni l’ipotesi è quella di effettuare il check in dei passeggeri a Fontanarossa, i quali saliranno a bordo di autobus diretti a Sigonella, dove poi decolleranno gli aerei di linea. Lo stesso avverrà, con la procedura inversa, per i voli di ritorno a Catania. Una misura simile fu adottata già nel 2012.

Il tavolo tecnico e la situazione

Nel frattempo, grazie alla collaborazione con il Prefetto Maria Carmela Librizzi e con il Governatore Renato Schifani, che ha richiamato tutti al senso di responsabilità comune per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini, è entrato a regime il sistema di trasferimento con navette dei passeggeri verso gli scali di Comiso, Palermo e Trapani: il servizio proseguirà nei prossimi giorni.

 

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