Aveva reso la propria compagna in uno stato di schiavitù psicofisica. Per questo la di Catania ha ordinato l’arresto di un uomo di Librino di 42 anni, accusato di maltrattamenti nei confronti della moglie di anni 37.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno messo in evidenza numerose azioni vessatorie eseguite dall’uomo dal mese di aprile 2018 fino a marzo 2019 che di fatto hanno relegato la donna in una condizione di asservimento psicofisico.

L’uomo faceva uso di cocaina e, con un atteggiamento minaccioso nei confronti della moglie e dei suoi familiari, la picchiava abitualmente anche in presenza dei figli e della madre disabile di lei, devastando i mobili di casa e le suppellettili domestiche, minacciandola anche di morte con un coltello, colpendola con oggetti, schiaffi, calci e pugni. “Se ancora stai parlando ti Ammazzo”, “Scappa più lontano che puoi, hai finito Addio”, ingiuriandola con espressioni del tipo “Cessa hai finito”, “Bastarda”, queste erano le frasi rivolte dal marito alla moglie. L’uomo sarebbe anche arrivato a  minacciare di morte i parenti della donna e a pedinarla sul posto di lavoro.

La donna si è anche recata presso un Pronto soccorso per ottenere le cure del caso dopo l’ennesima aggressione fisica che aveva provocato la rottura della membrana del timpano sinistro. La vittima, illudendosi di evitare ulteriori problemi, non ha mai denunciato l’uomo cercando di convincerlo solamente ad allontanarsi dal tetto coniugale anche tramite la mediazione dei parenti più prossimi dell’aggressore.

Lo scorso mese di giugno l’uomo è stato anche sorpreso dalle Forze dell’Ordine nei pressi dell’abitazione della moglie all’interno della propria autovettura con in mano un tondino in ferro in attesa dell’arrivo della vittima.

La donna totalmente soggiogata e soprattutto terrorizzata che fino a quel momento per paura di ritorsioni e per salvaguardare l’incolumità propria e dei familiari aveva evitato per tanto tempo di denunciare il marito, sentita in quella circostanza ha riferito tutto il calvario al quale era stata sottoposta. L’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Catania Piazza Lanza

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