Disagi in vista per i passeggeri che ogni giorno utilizzano i mezzi pubblici per spostarsi in città. I lavoratori dell’Amt, l’azienda metropolitana trasporti di Catania incrociano le braccia per quattro ore, a partire dalle 12.

Alla base della protesta il ritardo nel pagamento degli stipendi arretrati, il mancato versamento del Tfr per i dipendenti andati in pensione e il parco mezzi vecchio e poco efficiente.

Dalle 12 i lavoratori si raduneranno in  sit-in in piazza Università, dove una delegazione chiederà di incontrare sindaco Enzo Bianco.

I sindacati ribadiscono che la situazione finanziaria della partecipata è critica e in una nota denunciano che non sarebbero stati pagati i prestiti contratti negli anni da alcuni lavoratori, né sarebbero stati saldati i Tfr dei dipendenti andati in pensione.

“L’azienda – si legge – continua a non versare le trattenute in busta paga delle cessioni del quinto, appropriazione indebita,  non aver pagato l’Inps per un importo di circa € 10 milioni, o che dire del personale andato in pensione da qualche anno che aspetta il trattamento di fine rapporto? Senza dimenticare il fondo di categoria “Priamo” per non aver versato un importo pari a € 3,5 milioni circa, non citiamo fornitori, banche, ecc…”

C’è anche il problema legato ai ritardi sul pagamento degli stipendi e quello dei mezzi “che hanno un’età media di 15 anni, che sono costretti a circolare su strade che sembrano percorsi di guerra. Inoltre si ricorda, che la maggior parte delle vetture guaste sono proprio quelle che hanno finito il full-service, guarda caso sono a pezzi perché la dirigenza aziendale a suo tempo non si è confrontata  con chi avrebbe dovuto avere il compito di controllare  questa manutenzione”.

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