La storia di una quasi incompiuta. La Libertinia, una strada fondamentale per l’area del Calatino, rischia infatti di rimanere non ultimata e l’area in questione “di perdere un’opportunità di occupazione e sviluppo. Non si possono perdere più tempo e finanziamenti”.

È l’allarme della segreteria provinciale della Filca Cisl di Catania, dopo l’audizione dei sindacati delle costruzioni alla Commissione regionale Ambiente e Territorio, con l’ingegnere Mario la Rocca dell’assessorato regionale delle Infrastrutture e Mobilità, per la strada statale 683, la cosiddetta “Libertinia”. All’incontro, mancava l’Anas e sarà necessaria un’altra convocazione a settembre.

Dell’opera, a oggi, è stato realizzato solo il secondo tratto, quasi parallelo alla circonvallazione di Caltagirone. Mentre il progetto del primo tratto, come comunicato dall’ingegner La Rocca, dovrà essere rivisto, alla luce del nuovo codice degli appalti e della normativa antisismica, cosa che lo renderà pronto a giugno del 2017. Per il terzo tratto, sono da definire ancora i percorsi di progettazione e finanziamento.

“La “Libertinia” è un’infrastruttura necessaria e strategica per il territorio Calatino – dichiara Nunzio Turrisi, segretario generale della Filca Cisl etnea – diventa fondamentale per ridare ossigeno all’occupazione in un territorio che offre troppi pochi spazi al settore delle costruzioni. Sarebbe ancora più colpevole perdere finanziamenti quando già ci sono, perdere tempo o non assumersi le proprie responsabilità perché tali opere si facciano”.

Anche il capogruppo di Forza Italia all’Ars , Marco Falcone rimarca la gravità della situazione: “Siamo decisamente delusi per l’ingiustificato ritardo del governo Crocetta, responsabile di avere utilizzato 111 milioni di euro di fondi PAC destinati all’opera, il cui costo complessivo è di 120 milioni, come contributo alla finanza pubblica – dice –. L’auspicio è che ora prevalgano finalmente concretezza e senso di responsabilità, e che la tempistica esposta oggi dal capo di gabinetto dell’assessorato ai Lavori Pubblici, Mario La Rocca, venga finalmente rispettata”.

Foto archivio