In vista della ripartenza arrivano procedure semplificate per alcune categorie di esercenti catanesi, in particolar modo per chi lavora nella ristorazione.
Gli operatori commerciali che gestiscono ristoranti pub e bar, già titolari di concessione suolo pubblico per l’anno 2019, possono usufruire degli stessi spazi già concessi, presentando solamente un’auto dichiarazione, resa ai sensi del D.P.R. 445/2000, nella quale viene attestato il possesso dei requisiti morali e professionali per l’esercizio dell’attività, nonché il mantenimento delle condizioni di cui alla precedente concessione e allegando un documento di riconoscimento.
Lo rendono noto il sindaco di Catania Salvo Pogliese e l’assessore alle attività produttive Ludovico Balsamo, al fine di venire incontro alle esigenze degli operatori del settore della ristorazione, fortemente colpito dalle misure di contenimento del contagio da coronavirus, in attesa di attuare i procedimenti per il rinnovo della concessione di suolo pubblico per l’anno 2020, in conformità alle disposizioni legislative che saranno adottate al riguardo.
All’auto dichiarazione dovrà essere allegata la ricevuta di pagamento del canone Cosap per l’anno 2019. Sarà cura della Direzione comunale alle attività produttive comunicare successivamente gli adempimenti finanziari e amministrativi cui dovranno attenersi gli operatori al fine di ottenere il rilascio del provvedimento di rinnovo della concessione di suolo pubblico per l’anno 2020.
Intanto è arrivata oggi notizia che è a rischio la ripartenza per bar, ristoranti e parrucchieri, perché non arrivano le linee guida e la Regione boccia quelle Inail e non emana l’ordinanza.
Era attesa per ieri ma il governo ha scelto di occuparsi, prima del Dl rilancio, il così detto decreto aprile trattato in Consiglio dei Ministri mercoledì e presentato alla stampa l’altro ieri sera. Così l’annunciata ordinanza con la quale la Regione avrebbe dovuto aprire moltissime attività da lunedì’ 18 che doveva essere varata proprio ieri, ancora non c’è.
Il Presidente della Regione avrebbe dovuto definirla ieri sera ma da Roma non sono arrivate le indicazioni con i protocolli di sicurezza per ogni singola attività se non quelle dell’Inail che vengono bocciate senza appello dalla Regione siciliana e soprattutto non è arrivato neanche in bozza il decreto Legge con il quale il governo demanda alle Regione alcuni poteri di riapertura differenziata in questa fase della pandemia che mostra dati molto diversi in diversi territori.
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