Nei prossimi giorni il Codacons presenterà un esposto-denuncia alle Procure di Catania, Enna e Gela, alla Procura Generale della Corte dei Conti presso la Regione Siciliana e all’Anac per accertare le responsabilità del mancato utilizzo di tre Tac di ultima generazione per la sanità siciliana che, dopo il collaudo, non sono state più riaccese negli ospedali di Enna, Gela ed Acireale. Le tre apparecchiature sono costate un milione.

La nota del Codacons

“I macchinari di ultima generazione, presi con i fondi Covid, e consegnate questa estate dalle ditte appaltatrici, dovevano essere a supporto delle tre strutture e dei pazienti siciliani costretti ad aspettare il proprio turno in lunghe liste d’attesa o costretti a sborsare fino a 250 euro per la Tac a pagamento. – si legge in una nota – Ad Acireale la nuova Tac sistemata dentro il nuovo Pronto Soccorso consegnato ad ottobre resta ferma perché mancano gli arredi per utilizzare la sala”.

il presidente del Codacons Sicilia Giovanni Petrone conclude: “Assistiamo a danni enormi per l’utenza siciliana che conta sul servizio pubblico, mentre per gli incredibili ritardi i pazienti sono costretti a lunghe liste d’attesa o ad esami a pagamento”.

La Tac in partenza nell’ospedale dell’Ennese

L’ospedale di Enna avrà molto presto a disposizione la sua nuova Tac. Parola dei vertici dell’Asp di Enna che non hanno affatto accantonato il “gioiello” da 64 bit che da mesi è stato già consegnato al nosocomio da mesi. Sono cominciati ad emergere dei mugugni sul perché di questi ritardi ed invece non c’è alcun ritardo o malaburocrazia di mezzo. Almeno per il caso dell’ospedale Ennese. In realtà si asta aspettando l’attivo di uno strumento che sarà di supporto alla Tac e che eviterà disagi a chi avrà bisogno di questo servizio. In un unico reparto avrà a disposizione il necessario per completare l’iter diagnostico.

“Nessun ritardo ad Enna”

“Non c’è alcun ritardo – ci tiene a precisare il direttore generale dell’Asp di Enna, Francesco Iudica – , in realtà è stata una scelta quella di non far partire la Tac all’ospedale. Semplicemente si è stabilito di attendere l’arrivo di un apparecchio complementare, il pensile di radiologia. Questo a garanzia proprio dell’utenza perché il rischio era quello di dover sballottare il paziente da un reparto all’altro. In questo momento, con l’arrivo di questo apparecchio, saremo in grado di offrire una totale assistenza”.

L’imminente arrivo del pensile

Oramai si è agli sgoccioli, la nuova Tac sembra essere pronta per partire all’ospedale Ennese. “Proprio in questi giorni – aggiunge Iudica – mi è stato assicurato dell’imminente arrivo del pensile di radiologia. L’apparecchio è in partenza dalla Serbia e, sulla base della stima dei tempi, dovrebbe giungere da noi la seconda settimana di gennaio. Poi il tempo tecnico del collaudo e saremo pronti a garantire questo nuovo servizio per l’utenza del nosocomio. La Tac non è stata dimenticata o lasciata in soffitta, al contrario abbiamo voluto valorizzare al massimo questo arrivo per evitare eventuali disagi all’utenza”.