Continua, da parte dei dipendenti,  l’occupazione del Teatro Stabile di Catania che ha determinato il blocco di tutte le attività dell’ente.

L’istituzione culturale catanese soffre da tempo una grave crisi finanziaria ed i lavoratori non percepiscono lo stipendio da mesi. Ieri, dopo un’assemblea, i dipendenti hanno votato a maggioranza di entrare in sciopero ad oltranza, una scelta che ha portato allo stop di tutte le attività dello Stabile.

Stamani, intanto, si è tenuto un vertice conoscitivo in Prefettura, a cui ha partecipato anche il vicesindaco Marco Consoli, ma è stato indetto un nuovo incontro, previsto per venerdì prossimo, al quale sono stati convocati l’assessore regionale Antony Barbagallo, il sindaco di Catania, Enzo Bianco, i vertici del teatro e le parti sociali.

Prima, però, è in programma un’assemblea dei soci ai quali saranno sottoposti dei report sulla situazione economica e patrimoniale dello Stabile, ma soprattutto occorrerà sapere se ‘l’emorragia si è fermata’, così come ha sottolineato il presidente Salvatore La Rosa. Quindi bisognerà attendere i dati fino al 31 dicembre 2015.

Oggi pomeriggio, invece, è previsto un cda allargato che prevede la partecipazione dei sindacati.

A causa dello stop ieri sono saltate la replica di Sabbie mobili’ che viene rappresentato al Teatro Musco e di ‘Lear’ in scena per l’ultimo giorno al Verga. Ma si profilano criticità per la tournee di questo stesso spettacolo che è in coproduzione con lo Stabile di Napoli: le scene della rappresentazione sono ancora montate sul palco del teatro catanese.

Inoltre rischia di saltare anche ‘Il prezzo’ con Umberto Orsini e Massimo Popolizio che martedì dovrebbe debuttare al Verga dove è in corso l’occupazione e si è interrotto l’allestimento delle scene di ‘Casa di Bambola’ in programma in maggio.

Il caso sta animando anche il dibattito politico. Oggi l’eurodeputato di Forza Italia, Salvo Pogliese scrive che il caso dello Stabile “è il frutto del protrarsi dell’indifferenza e dell’abbandono cui lo hanno lasciato le Istituzioni competenti, prima di tutte la Regione Siciliana”.

“La Regione e le altre Istituzioni competenti – conclude Pogliese- devono porre termine all’immobilismo che le ha finora contraddistinte nei confronti dello Stabile di Catania ed attivarsi per garantire, non solo gli stipendi ai lavoratori, ma il futuro stesso del teatro uno dei bastioni culturali della città di Catania e dell’intera Sicilia.”.

Articoli correlati