Sono 28 le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche del pronto soccorso degli ospedali per il sisma della scorsa notte nel Catanese. Dieci sono state soccorse da ambulanze e fanno parte del primo bilancio dell’evento, altre 18 si sono presentate da sole nei Pronto Soccorso. La maggior parte ha ferite lievi, alcuni si sono presentati sotto choc o colpiti da attacchi di panico.

E’ dal Centro Coordinamento Soccorsi (Ccs) allestito in Prefettura, che funzionari, dirigenti e tecnici di Protezione Civile e del Genio Civile di Catania stanno costantemente monitorando le zone colpite dal sisma della scorsa notte.

Restano Zafferana Etnea (con la frazione di Fleri), Acireale (con la frazione di Pennisi), Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina i paesi maggiormente colpiti dall’evento. Il sisma ha danneggiato anche la Chiesa madre di Aci Sant’Antonio. Sono circa 15 le abitazioni private danneggiate a Santa Venerina. Intanto il capo del Dipartimento della protezione civile nazionale Angelo Borrelli e il prefetto di Catania Claudio Sammartino hanno sorvolato con un elicottero le zone colpite dal terremoto per un sopralluogo dall’alto.

A Catania stanno arrivando rinforzi anche da tutta l’Italia del Centro Sud mentre i fedeli sono rimasti colpiti dal crollo della statua del santo protettore dai terremoti.

Solo una coincidenza, inoltre, la contemporanea attività dello Stromboli, l’altro vulcano siciliano “Non ci sono relazioni tra l’Etna e lo Stromboli perché appartengono a due contesti geodinamici diversi e hanno sistemi di alimentazioni separate – rassicura Eugenio Privitera, direttore dell’Ingv di Catania, rispondendo proprio sull’attività dei due vulcani siciliani dopo che la coincidenza temporale fra le attività vulcaniche ha creato apprensione -. Siccome sono due vulcani molto attivi è alta la probabilità di una fase eruttiva nello stesso tempo, ma è puramente casuale. E inoltre, in questo momento, lo Stromboli non è in eruzione, ma è soltanto cambiato il livello di allerta”.