Un cittadino algerino 34enne è stato espulso dal territorio nazionale per motivi di sicurezza nazionale. Lo rende noto il Viminale. L’uomo, irregolare sul territorio nazionale, era stato denunciato all’Autorità Giudiziaria dalla Digos di Catania per “istigazione a commettere delitti di terrorismo” dopo aver pubblicato, sul proprio profilo facebook, frasi di consenso alle persecuzioni contro le comunità cristiane in Medio Oriente da parte di formazioni jihadiste.
Con quella di oggi sono 86 le espulsioni eseguite con accompagnamento nel proprio Paese, nel corso del 2017 e 218 quelle eseguite dal primo gennaio 2015 ad oggi, riguardanti soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso.
L’algerino espulso e rimpatriato dalla Digos delle Questure di Catania e Torino è Mane Melal Melaie, che ha diversi alias. E’ accusato di istigazione a commettere atti di terrorismo utilizzando mezzi telematici. Era stato rintracciato a Milano lo scorso 19 giugno dopo una capillare attività investigativa svolta dalla Sezione Antiterrorismo della Digos di Catania dalla quale era emersa una sua particolare radicalizzazione e una inclinazione alla violenza.
L’algerino, che online si faceva chiamare Zidan Zidane, aveva tra l’altro pubblicato sul proprio profilo facebook un link, titolato “Spunta la mappa dello sterminio: così la jihad elimina i cristiani” (commentandolo con una frase di consenso) che, tramite un’ analisi trasversale di alcuni siti web, è risultato essere collegato a diversi articoli diffusi su fonti aperte relativi alle persecuzioni poste in essere nei confronti delle comunità cristiane in Medio Oriente da parte delle milizie jiahadiste.
L’uomo era entrato in Italia nel gennaio 2016 da Lampedusa. Denunciato un mese dopo per resistenza a pubblico ufficiale era stato sottoposto ad un primo provvedimento di espulsione con ordine del Questore di Catania a lasciare il territorio nazionale entro sette giorni. Analogo provvedimento era stata emesso lo scorso maggio. Melaie, denunciato per apologia di atti di terrorismo, è stato bloccato a Milano e collocato in attesa dell’espulsione in un Centro di permanenza per rimpatri di Torino, dove ha trascorso tre mesi per il completamento delle incombenze burocratiche.
Durante la permanenza a Torino ha danneggiato in più circostanze diversi elementi d’arredo ed è stato arrestato una prima volta lo scorso 5 agosto per aver appiccato il fuoco all’interno della propria stanza mettendo in pericolo la sicurezza anche degli altri ospiti del centro e, una volta scarcerato e ricollocato lì, pochi giorni dopo era stato nuovamente arrestato per aver arrecato gravi danni all’impianto idro-sanitario e ad altre parti della struttura di accoglienza. Dopo aver ripetutamente sollecitato le competenti Autorità diplomatiche algerine, pochi giorni fa si è provveduto al ritiro del lasciapassare emesso da quel Paese, in virtù del quale il Melaie è stato definitivamente rimpatriato in Algeria con volo in partenza da Torino facente scalo a Roma e diretto ad Algeri.
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