Piena estate, e quindi? Il dibattito politico non si ferma mai ed anche a queste latitudini e’ tempo di ipotesi, di potenziali accordi, di candidature più o meno annunciate a poco più di un anno dalle elezioni per eleggere il nuovo Governatore siciliano. A rispondere alle domande di Blogsicilia e’stato così il giovane deputato regionale del Mpa, Toti Lombardo, alla sua prima esperienza all’Ars.

Toti Lombardo, ci si avvicina ormai al termine del governo Crocetta. Come sta la Sicilia?

“Non mi piace chiamarlo governo Crocetta. Questo è il governo voluto dal PD regionale, dall’UDC (che governa questa regione ininterrottamente da 15 anni) e da un insieme di transfughi/trasformisti eletti in vari schieramenti politici che si sono convertiti al potere, così come accade da secoli a questa povera terra. Lo stato di salute di una Sicilia guidata da questa ‘formula’ politica non può che essere pessimo”.

Lavoro, infrastrutture, Sanità, povertà, turismo. Da un giovane parlamentare come lei quali le ipotetiche ricette per voltare pagina?

“Nessuna ricetta con questi ingredienti. Non è un problema generazionale, ne tantomeno ideologico, è un problema di visione che occorre avere su questa ‘regione/nazione’ che è candidata ad essere, la più grande piattaforma commerciale e luogo di scambi economico-commerciali del mondo globalizzato. Attorno a questa certezza occorre costruire il modello di sviluppo economico, bloccando lo sfruttamento ambientale di questa regione, valorizzandone le eccellenze agricole-turistiche che detiene”.

Come giudica la condotta del Pd regionale?

“Non entro nelle dinamiche interne degli altri partiti, ma è sotto gli occhi di tutti che il PD regionale ha ampiamente dimostrato di non avere cultura di governo (almeno in Sicilia), di non avere una visione di questa regione e di non essere stata in grado di dimostrare alcuna autorevolezza nei confronti del governo nazionale. Poi se dovessi pensare alle correnti del PD siciliano mi perderei, mi ricordano i diavoli del castello della Zisa di Palermo: chi riuscirà a capirne il numero troverà un tesoro…”.

Se Crocetta comunque ha annunciato la sua ricandidatura, per la Destra si rifà avanti Musumeci.Dopo 5 anni gli stessi candidati?Che ne pensa?

“Non mi preoccupano ne’ la riproposizione di nomi ne’ tantomeno la frenesia di novità o di rottamazione che dimostra, molto spesso, la pochezza progettuale di chi le propone. Il punto è la visione di questa regione. Quale candidato riuscirà ad offrire una visione politica diversa di questa regione? Purtroppo sono convinto che riproponendo una banale, quanto nefasta, divisione tra centrodestra e centrosinistra in Sicilia si apra un’autostrada al M5S”.

Musumeci dunque può o meno ‘riassemblare’ tutto il centrodestra?

“Musumeci ha le capacità politiche e morali, per riunire il centrodestra e per fare tanto altro. Non penso però che i siciliani chiedano alla classe politica di riunire quante più sigle sotto un candidato presidente, penso che la maggioranza dei siciliani che non si è recata alle urne nel 2012 chieda una visione politica nuova e concreta, adeguata ai tempi e che apre le porte del futuro alla Sicilia”.

A proposito di ricandidati, anche Cancelleri per il M5S sembra volerci riprovare. Sull’onda nazionale,ritiene che la Sicilia possa diventare terra a 5 Stelle?

“Guardi non sono tra quelli che si scandalizzerebbero di un’elezione o di una vittoria del M5S in Sicilia. In questa mia esperienza all’assemblea regionale, il M5S ha dimostrato grande sensibilità sulle ragioni politiche ed economiche dell’autonomia siciliana. Molta più sensibilità rispetto a tanti politici tradizionali che siedono da decenni in parlamento regionale e che temo non abbiano assolutamente chiare le potenzialità uniche che si creerebbero in Sicilia se vi fosse un mix tra una classe politica regionale indipendente e autorevole e la totale applicazione dello statuto autonomistico”.

Da sempre, infine, anche e soprattutto in Sicilia,il centro e’ stato l’ago della bilancia.Voi,seppur in chiave autonomista,siete storicamente al centro.Quale il vostro candidato ideale?

“Guardi il movimento per l’autonomia ha smesso da tempo di giocare al giochetto dell’ago della bilancia, anzi diciamo che non lo ha mai fatto. Vorremmo un candidato presidente autorevole che si impegni, formalmente e sostanzialmente, ad essere indipendente rispetto ai poteri soffocanti che non permettono lo sviluppo delle potenzialità della Sicilia. Fatta questa premessa siamo aperti a tutti i candidati, quando dico tutti, intendo tutti”.