Disfunzioni organizzative, inadeguatezza della gestione delle risorse umane e distribuzione disomogenea dei carichi di lavoro ai dipendenti: sono alcune delle motivazioni che hanno indotto la Uil Pubblica Amministrazione di Catania ad indire un sit in per il prossimo mercoledì 10 maggio dinanzi la sede del Tribunale dei Minorenni, dalle 11:00 alle 13:00.
In una lettera inviata dal segretario generale della UILPA di Catania Armando Algozzino ai vertici del tribunale – trasmessa, tra gli altri, al Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, del Personale e dei Servizi e alla Direzione del Personale del Ministero della Giustizia – il sindacato chiede la risoluzione definitiva della vertenza, ufficialmente avviata il 4 ottobre scorso.
“La Uil Pubblica Amministrazione di Catania – si legge nella nota di Algozzino – aveva chiesto, già nello scorso mese di marzo, un intervento da parte del Ministero, in considerazione dello stato di agitazione dei lavoratori, duramente provati dall’assenza di coordinamento tra Francesca Pricoco e Rosa Pulito, rispettivamente presidente e dirigente amministrativo del Tribunale dei Minorenni”.
Una condizione che, secondo l’esponente della Uil , genererebbe gravi disagi tra i dipendenti, “che garantiscono comunque servizi efficienti malgrado l’organico ridotto”.
“Nei giorni scorsi – chiarisce Algozzino – una nota della dottoressa Pricoco ha negato l’assenza di un’interlocuzione con il dirigente amministrativo: i fatti però raccontano un’altra storia, a partire da un recente episodio che ha avuto quale protagonista un dipendente interessato da un procedimento disciplinare, in merito al quale la dottoressa Pulito si è pronunciata non tenendo conto del parere espresso dal presidente”.
Solo un episodio che però, come spiega l’esponente della Uil, sarebbe esplicativo della condizione in cui versano gli uffici di via Raimondo Franchetti, caratterizzati, secondo il sindacato, “da servizi igienici fatiscenti, un cortile adibito a parcheggio infestato dalla parietaria e vasche in eternit dove l’acqua viene convogliata”.
Non è tutto. Il sindacato, da tempo impegnato in un’azione di verifica dell’idoneità e della salubrità degli ambienti di lavoro, carceri incluse, sottolinea altresì come in alcuni uffici della cancelleria i fascicoli siano ubicati sotto le scrivanie, con conseguenti disagi per il personale.
“Molti fascicoli sono troppo pesanti – precisa ancora Algozzino – e, pur dimezzandoli, risultano impossibili da movimentare per alcuni soggetti che non possono, per via delle condizioni di salute, trasportare pesi che vadano oltre i 3 chilogrammi”.
Una situazione che, nello specifico, riguarda una dipendente affetta da una grave patologia, chiaramente impossibilitata a trasportare i fascicoli, ma che si estende a tutto il personale: spesso, infatti, il trasporto del materiale – che negli spostamenti rischia di essere smarrito – implica fino a cinque “viaggi”: oltre che essere stressante sotto il profilo fisico, si tratta di una notevole perdita di tempo che rallenta il disbrigo delle pratiche.
Un “sopruso” che, secondo il segretario, si aggiungerebbe alle numerose pressioni compiute sul personale in termini di provvedimenti disciplinari: nella maggior parte dei casi, secondo Algozzino, si tratterebbe di azioni evitabili che, sebbene spesso risolte con un semplice richiamo verbale, si tradurrebbero in un clima di tensione psicologica inconciliabile con la serenità necessaria in ambito lavorativo.
“Nessuna organizzazione sindacale è stata mai convocata –conclude – per l’avvio di un’azione di raffreddamento e per la risoluzione della vertenza, malgrado le nostre ripetute richieste e lo stato di agitazione in corso da più di due settimane”.
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