Non piange solo il mondo accademico Catanese ma l’intera città per la scomparsa della ricercatrice dell’università di Catania Vanessa Giudice. Il suo cuore ha smesso di battere ieri all’età di 49 anni dopo una lunga malattia. Era molto conosciuto all’interno dell’ateneo e ben voluto dai colleghi che la ricordano come una donna che ha sempre lottato, con una grande forza d’animo nonostante i suoi problemi di salute. Vanessa Giudice lascia un marito e tre figli.

Il suo percorso

Si era laureata nel 1997 in economica e commercio all’università catanese. Un mondo dal quale non si era più staccata dal momento che ha continuato a rimanere in attività all’interno dell’ateneo come ricercatrice. Seguiva infatti un dottorato in diritto tributario. Chi l’ha conosciuta parla di una persona appassionata del suo lavoro che affrontava ogni giorno con dedizione e serietà anche quando ha scoperto il brutto male che l’ha perseguitata per lungo tempo.

I funerali

I funerali della 49enne si terranno oggi alle 16.30 nella cattedrale di Catania. Tutte le offerte che saranno depositate durante le celebrazioni saranno devolute alla Caritas diocesana, così come da volontà espressa dalla famiglia.

Il cordoglio anche del mondo della politica

Ad esprimere il loro cordoglio amici, familiari ma anche il mondo della politica che evidentemente aveva conosciuto Vanessa Giudice da vicino. L’ex sindaco di Catania, Salvo Pogliese, descrive la 49enne come “pura gioia di vivere, con quel suo modo inconfondibile di parlarti e vedere il mondo da eterna ragazzina”. Ad aver scritto sui social un proprio pensiero anche l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina: “Lasci un vuoto immenso. La tua gioia, il tuo sorriso, la tua voglia di vivere saranno sempre con noi. Ti porterò nel cuore…sempre! Che la terra ti sia lieve tesoro”.

L’amica e collega

Ad aver colpito ance un messaggio di un’amica e collega della ricercatrice: “Abbiamo iniziato insieme – ha detto Simona Monteleone – il percorso universitario, sei una delle co-protagoniste del mio libro, tutto è iniziato con te in un bar, sei stata la mia guida in un percorso difficile, Tu con quel meraviglioso sorriso mi hai detto: ‘tranquilla Simona, si può fare’, mentre mio padre ti guardava con paura e ammirazione. Hai lottato tanto e non hai perso, perché ovunque tu sia, sarai sicuramente la regina indiscussa, con quei tuoi capelli biondo oro lunghissimi. Ti ricorderò sempre così anche se fa tanto male!”.

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