Un 30enne di Maniace, nel Catanese, è stato messo ai domiciliari con il braccialetto elettronico con l’accusa di atti persecutori. La richiesta della misura cautelare è stata avanzata dalla Procura Distrettuale della Repubblica etnea nell’ambito delle indagini a carico dello stesso 30enne. La misura è stata emessa dal GIP del Tribunale etneo ed eseguita dai Carabinieri della Stazione di Maniace.
Le indagini sul 30enne di Maniace
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati specializzati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulle condotte poste in essere dall’uomo che si sarebbe reso responsabile di numerosi episodi di minaccia, in un’occasione sconfinati in aggressione fisica per mano del padre, nei confronti della zia 47enne e dei membri del suo nucleo familiare.
La vendita del capannone e i dissapori
I primi dissapori familiari sarebbero sorti circa tre anni fa, in particolare a seguito della vendita di un capannone da parte del padre 48enne dell’arrestato in favore del proprio fratello, operazione però che, per un successivo e tardivo ripensamento da parte del venditore circa la somma pattuita, ritenuta non congrua, avrebbe generato quell’acredine che ha deteriorato i rapporti tra i componenti della stessa famiglia. Più volte infatti il 30enne, dal mese di ottobre del 2021, si sarebbe avvicinato alla zia minacciandola di morte assieme al marito ed al figlio “Ammazzo a tuo marito ed a tuo figlio”.
Le minacce sempre più gravi
L’uomo avrebbe una volta terrorizzato la donna fingendo, con una manovra dimostrativa, di voler speronare la sua auto con la propria mentre quest’ultima stava rincasando. Il 30enne, addirittura con l’utilizzo di una pistola semiautomatica, si sarebbe avvicinato alla zia mentre si trovava davanti la propria casa esplodendo alcuni colpi in aria mentre in un’altra occasione, ancora esibendo la pistola, avrebbe nuovamente minacciato di morte lo zio che in quel momento si sarebbe trovato vicino al garage insieme alla moglie e al figlio.
La pistole puntata
Questi episodi, però, non erano stati denunciati dalle vittime per quieto vivere, nella speranza di poter ricucire i rapporti familiari ormai deterioratisi, ma lo scorso 26 giugno, all’ennesima minaccia che sarebbe stata profferita dal 30enne che avrebbe estratto la pistola puntandola verso gli zii che si trovavano in auto sotto casa, il figlio di quest’ultimi, e suo cugino, avrebbe reagito lanciando un vaso dal balcone sulla sua macchina.
La violenta lite
Il 30enne avrebbe quindi chiesto aiuto al padre che, subito accorso, si sarebbe poi scagliato contro la cognata ed il nipote, causando al ragazzo e alla madre numerose ferite. La denuncia così sporta ai Carabinieri della Stazione di Maniace ha loro consentito di eseguire le indagini.
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