“Alla luce di quanto sta accadendo a Catania per la vicenda dei lavoratori che Pfizer vorrebbe licenziare, è urgente che la Regione apra immediatamente il tavolo di crisi regionale. Nel frattempo oggi ho depositato un’interrogazione alla Commissione UE per chiedere di intervenire a supporto dei lavoratori”. Così dichiara l’eurodeputato Ignazio Corrao a proposito della vertenza Pfizer di Catania.

Ignazio Corrao

Ignazio Corrao

Pfizer vuole delocalizzare

“Pfizer avrebbe intenzione di delocalizzare la produzione di Tazocin, un medicinale ancora molto utile nell’uso terapeutico in Europa, per produrre a costi inferiori fuori dall’Europa. E così, nonostante i profitti registrati in questi ultimi anni, prospetta licenziamenti in violazione della responsabilità sociale d’impresa e si permette pure di allungare i tempi della procedura. Vista l’attuale situazione occupazionale e sociale dovuta alla pandemia, sarebbe una beffa”.

Regione apra tavolo e coinvolga il Mise

“Per questo occorre che il Governo Regionale – aggiunge Corrao – apra immediatamente il tavolo di crisi e coinvolgano il Mise. Inoltre ho chiesto alla Commissione UE di prendere provvedimenti e supportare i lavoratori colpiti dal rischio di licenziamento. La vertenza Pfizer non è una questione catanese, ma ha dimensione regionale e nazionale. Per un polo farmaceutico fiore all’occhiello in tutta Europa che negli anni è stato progressivamente indebolito, serve un piano industriale di rilancio serio, non i miseri 27 milioni di euro messi sul piatto da Pfizer, che sanno soltanto di mantenimento”, conclude l’eurodeputato.

Lo spiraglio

Solo pochi giorni fa il colosso farmaceutico aveva aperto uno spiraglio sulla vertenza catanese. La Pfizer sta “valutando la richiesta di sospensione temporanea dei termini della procedura di riduzione del personale avanzata” per il sito di Catania, che prevede 130 esuberi. Lo scriveva l’amministratore delegato della Wyeth Lederle, Giuseppe Campobasso, in una lettera inviata all’assessore al Lavoro della Regione Siciliana, Antonio Scavone, che aveva sospeso il tavolo aperto con la multinazionale del farmaco chiedendo il congelamento della procedura, garanzie sull’occupazione e un piano industriale.

La società, si legge nella missiva, “riconferma la volontà di Pfizer di mantenere la presenza del sito di Catania nell’attuale network di produzione della compagnia” e che è “ragionevole ritenere che non si profila, almeno fino al 2024, la necessità di ulteriori interventi di razionalizzazione dell’organico”.

“Pur ribadendo la necessità – aggiunge Campobasso – di proseguire sul solco del procedimento avviato il 7 febbraio scorso per rapportare l’organico alle attuali esigenze organizzative e produttive del sito di Catania, e di razionalizzare l’organizzazione anche in previsione degli investimenti già annunciati relativi al triennio, la nostra posizione andrà nella direzione di un accoglimento dell’istanza di sospensione dei termini, in quanto è nostra volontà è quella di dialogare costruttivamente responsabilmente con gli attori in causa”.

La Pfizer conferma per Catania “investimenti per almeno 27 milioni di euro per il triennio 2022-2024” finalizzati principalmente alla “modernizzazione del sito” che “continuerà ad essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer” e sottolinea che “il piano sarà oggetto di revisioni incrementali” se ci fosse “la necessità di ulteriori e più ampi interventi”.

La frenata

Tuttavia, per la parlamentare nazionale Simona Suriano, ex M5s passata al gruppo ManifestA, “L’azienda continua a fare spallucce e rinvia i suoi intendimenti di 15 giorni senza presentare proposte alternative ai licenziamenti, senza presentare un piano industriale, senza prospettare soluzioni a breve e ampio raggio”.

“E’ un semplice rinvio – aggiunse la deputata – che getta ancora più nello sconforto i lavoratori che avevano chiesto risposte e che invece vedono soltanto un’agonia prolungata. Ho già chiesto di portare la vicenda nel tavolo ministeriale del Mise, ma, come Ponzio Pilato, Roma se n’è lavata le mani in quanto ha considerato, per i numeri, la vertenza di portata regionale. Il futuro di più di ben 210 famiglie è un fatto di portata nazionale. Questa è l’ennesima crisi industriale del nostro Paese che vede il dominio del capitalismo arraffone sulla politica e sulla società. La Pfizer ha ricevuto dallo Stato italiano milioni di euro negli ultimi due anni di pandemia: possibile che non vi siano spazi di manovra e dialogo? Tutto ciò – chiosa Simona Suriano – è irricevibile. Chiederò pubblicamente in Aula al ministro di rispondere su tutto questo”.

 

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