Da quattro banconisti siamo passati a due, nel turno di mattina. Presenze e fatturato si sono dimezzati. Non hanno creato un’isola pedonale, ma un’isola deserta!”.

In via Dusmet, alle “voci” della Pescheria contro la chiusura parziale della strada si somma quella gentile e risoluta di Caroline Powles: “Sono la titolare dell’Etoile d’Or, una storica attività nelle storiche mura di Carlo V. Tra dipendenti e indotto, diamo lavoro a quaranta famiglie. Adesso, però, siamo costretti a ridurre”.

Va male di giorno – “eravamo sotto, adesso siamo … meno sotto!”, esclama un pescivendolo tra i banchi del mercato storico – ma la situazione non migliora quando fa buio, malgrado “l’incantesimo voluto dall’amministrazione Bianco svanisca alle 20. Caroline Powles, dietro la cassa di un locale-simbolo della vita notturna catanese, afferma: “Neppure dopo le 20 la situazione migliora, perché le persone pensano che la strada è ancora chiusa. Manca un progetto credibile, ma anche l’informazione. Questa zona, così, è diventata lugubre”.

Saro D’Agata, l’assessore alla Viabilità recentemente intervistato da BlogSicilia, non vuole che si parli di “sperimentazione”.

Indietro non torna, “perché da che mondo è mondo le zone adiacenti alle piazze principali nelle città sono chiuse al traffico”. Caroline Powles replica: “Allora, creino le condizioni perché da piazza Duomo la gente abbia motivo per venire qui. Su Villa Bellini sono stati fatti investimenti, villa Pacini è stata invece abbandonata a sé stessa ed è in mano agli abusivi”.

Gli operatori della Pescheria puntano il dito sul degrado di “villa varagghi”, che diventa persino impraticabile in caso di pioggia. Eppure, proprio da quei giardini bisogna passare per raggiungere il mercato dal parcheggio Borsellino. L’alternativa è passare per il “budello” di via Lavandaie. A proposito: in fondo a questa stradina, si trovano i (disastrati) bagni pubblici. Se proprio non vi scappa, evitateli accuratamente!.

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