Ha evaso Iva e Irpef per quasi un milione di euro in 5 anni, denunciato imprenditore titolare di una catena di supermercati nel catanese. L’accusa nei suoi confronti è di omessa dichiarazione fiscale. Si tratta di Vincenzo Guglielmino della società Gesa srl. Nel dettaglio, i militari del I gruppo della guardia di finanza di Catania hanno condotto una verifica fiscale nei confronti di una impresa catanese operante nel settore della gestione di supermercati. Negli anni dal 2017 al 2021 non ha presentato le dichiarazioni fiscali, evadendo imposte sui redditi ed Iva per complessivi 967.991,79 euro.
Non versava i tributi
Ad eseguire il sequestro i finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, su delega della locale Procura. Hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca nei confronti di un soggetto catanese. In particolare, nell’attuale stato dell’indagine, si sarebbe appurato che la società non versava i tributari e le imposte dovute. Una situazione che si palesava nonostante la società operasse normalmente nel circuito commerciale, certificando i corrispettivi conseguiti nella vendita al dettaglio.
Sigilli a soldi, quote e veicoli
In ragione di quanto emerso nel corso delle attività condotte dalle fiamme gialle, l’autorità giudiziaria ha emesso il provvedimento cautelare. Il sequestro ha riguardato le disponibilità finanziarie, quote sociali e cinque veicoli riconducibili alla società e al suo amministratore. “L’attività investigativa in questione – si legge in una nota della guardia di finanza del comando provinciale di Catania – si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura e dalla guardia di finanza. Sono volte al contrasto dei fenomeni evasivi delle imprese operanti nel tessuto economico provinciale”.
La smentita del legale: “Numeri errati”
“I numeri comunicati dalla guardia di finanza sono in concreto errati – replica l’avvocato Salvatore Cannata, legale dell’imprenditore Vincenzo Guglielmino -. L’evasione complessiva nei 5 anni è pari a due terzi in meno rispetto a quella presuntivamente accertata dalla polizia giudiziaria. Non ci vorremmo trovare per l’ennesima volta di fronte ad una situazione in cui si procede ad un sequestro, distruggendo l’economia di un azienda e delle famiglie ad essa collegata per poi scoprire, anche dopo diversi anni, che il sequestro non fosse possibile o addirittura legittimo. La società non ha presentato la sola dichiarazione annuale iva”. Quindi si smentisce quanto sostenuto dalle fiamme gialle che hanno attestato al contrario che non sarebbe stata presentata neanche la dichiarazione dei redditi.
Secondo il legale la guardia di finanza, vista anche la mancata esibizione dei registri delle fatture di vendita e di acquisto, ha proceduto alla luce della documentazione trovata a determinare l’iva a debito sulla base dei corrispettivi desunti dalle chiusura di cassa rilevati in fase di verifica presso la sede legale. Per quanto riguarda l’iva a credito, che matura sulle fatture d’acquisto non le ha conteggiate. “L’Agenzia delle Entrate, invece, pur facendo propri i rilievi della guardia di finanza – conclude – li ha valutati criticamente ed ha riconosciuto in detrazione l’Iva relativa agli acquisti nonostante la società abbia omesso di presentare la corrispondente dichiarazione, tenuto conto del principio di neutralità dell’Iva e posto che la società nel corso della verifica ha esibito le fatture di acquisto di cui i verificatori hanno riscontrato l’inerenza all’esercizio dell’attività d’impresa”.
Due mesi fa altra maxi evasione scoperta
Sempre nel catanese nel settembre scorso ci fu un’altra operazione similare con cifre altrettanto imponenti. Il titolare di un’azienda Catanese che opera on line è stato denunciato per un’evasione milionaria. La guardia di finanza ha scoperto iva non versata per oltre 3 milioni di euro. Nel corso delle verifiche accertata anche la distruzione dei libri contabili per evidentemente occultare i profitti.
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