Anche due presunti affiliati a una cosca mafiosa di Avola sono stati arrestati, uno in carcere l’altro ai domiciliari, dai carabinieri di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta per voto di scambio in cui è coinvolto anche il deputato regionale siciliano Giuseppe Gennuso, da ieri sera agli arresti domiciliari.
Per i tre il reato ipotizzato dal Gip di Catania è scambio elettorale politico mafioso in concorso commesso in occasione delle ultime elezioni regionali siciliane.
Gli arrestati oltre a Gennuso sono Francesco Giamblanco, 31 anni, esponente del clan Capua di Avola e genero dell’omonimo boss, Michele, che,s econdo l’accusa, prometteva voti in cambio di soldi e altre utilità, e Massimo Rubino, di 48 anni, che, sempre secondo l’accusa, svolgeva il ruolo di intermedio tra le parti ed esecutore dell’accordo. Giamblanco è stato condotto in carcere, Gennuso e Rubino posti ai domiciliari.
L’inchiesta è condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania e guidata personalmente dal procuratore Carmelo Zuccaro
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