Tredici persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata al furto. L’operazione, denominata ‘Draci’, è stata eseguita dalla squadra mobile di Enna, dal commissariato di Piazza Armerina e dalla mobile di Catania, coordinati dalla Procura di Enna.

Gli indagati rubavano, secondo l’accusa, autocarri, escavatori, trattori e quad, in aziende agricole dell’ennese e delle province limitrofe. Una parte della refurtiva è stata recuperata. Uno degli indagati portava con sé durante l’esecuzione dei colpi il figlioletto di appena pochi anni.

Fra i colpi messi a segno, un furto a un’azienda sequestrata alla mafia. Uno dei componenti della banda avrebbe anche frodato l’assicurazione: scappando durante un furto avrebbe danneggiato pesantemente la sua auto che avrebbe poi dato alle fiamme per riscuotere il premio assicurativo.

Uno degli indagati nell’inchiesta che ha smantellato una banda dedita ai furti di mezzi agricoli nell’Ennese quando andava a rubare nelle aziende agricole, portava con sé il figlio di appena 5 anni. “Nonna stanotte non posso rimanere con te – diceva il piccolo – devo andare a lavorare”.

In carcere sono finiti 4 romeni e 9 italiani. Sono Madalin Ionut Finaru, 24 anni, Georgian Dan, 31 anni, Dumitru Ilie, 33 anni, Mihaita Sandu, 34 anni, tuttu rumeni e residenti a Ramacca, Fabrizio Marino, 27 anni, Alfio Di Stefano ,35 anni, Giuseppe Balsamo, 30 anni, Loris Salvatore Di Benedetto, 30 anni, Angelo Samuele Compagnino, 33 anni, Giovanni Curello, 21 anni, tutti di Ramacca, Andrea Carmelo Cono Schepis, 45 anni, Anthony Schepis, 20 anni e Giuseppe Calogero Chinnici, 32 anni tutti e tre di Paternò.

“Una vera e propria associazione a delinquere specializzata in furti rurali, autocarri, escavatori, trattori e quad”, affermano gli investigatori. L’inchiesta condotta dalla polizia ha fatto luce su decine di furti, che negli ultimi mesi avrebbero avuto un’accelerazione, mentre è stata recuperata parte della refurtiva. Alcuni colpi sarebbero stati fatti in un’azienda sotto sequestro per mafia.