“Sin da questo assestamento di Bilancio presenteremo un emendamento per la proroga dei contratti che sono in scadenza a dicembre. Dobbiamo prorogare e stabilizzare i 3 mila operatori precari che già paghiamo e che non produrrebbero nuovi costi”. Sono le rassicurazioni del mondo della politica e dei deputati del Pd agli infermieri che in Sicilia attendono risposte sul loro futuro. Ne hanno discusso a Pergusa all’incontro del Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, sui temi della riforma della sanità in Sicilia e del futuro del personale.

Il coordinatore regionale del Nursind, Francesco Frittitta, spiega che “per la prima volta la politica sembra impegnarsi col Nursind per il raggiungimento di obiettivi comuni sul personale. Speriamo che lo sblocco delle immissioni temporanee in servizio possa essere utilizzato anche per i reparti considerati non di emergenza”. All’evento ha partecipato Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind: “La situazione – ha detto – è complicata a cause delle carenze d’organico e si riducono i margini in cui l’infermiere può decidere in autonomia. la spending review non consente agli infermieri di fare il proprio lavoro. La carenza di dotazione organica e il demansionamento toglie al paziente la professionalità che l’infermiere dovrebbe garantire”.

Il convegno si è aperto con i saluti di Milko Pavone, segretario provinciale Nursind Enna, che ha ricordato come “tra le provincie più tartassate da questa rimodulazione ci sia proprio Enna”. A intervenire anche Giovanna Fidelio, direttore generale dell’Asp 4 di Enna, che ha concordato sulla necessità di “sbloccare le assunzioni e implementare il personale con le figure che mancano”.

Tra gli intervenuto anche Arcangelo Russo, Salvatore Vaccaro, il segretario regionale del Nursind, Francesco Frittitta, Rosario Cunsolo, Osvaldo Barba e Ivan Alonge. Presente anche il presidente della commissione Sanità all’Ars, Pippo Digiacomo. “I presunti accorpamenti interessano maggiormente le aree metropolitane mentre sono residuali per i piccoli ospedali. Il sistema va sbloccato, da una parte la Corte dei Conti dice di non prorogare i contratti e dall’altra parte il ministero dice di non assumere a tempo indeterminato fino a quando non si realizza la rete. Sono dell’avviso che intanto dobbiamo prorogare e stabilizzare i 3 mila operatori precari che già paghiamo e che non produrrebbero nuovi costi”.

E il deputato del Pd, Mario Alloro, aggiunge che “la sanità non può essere una materia da lasciare nelle mani dei ragionieri. Con la rimodulazione della rete ospedaliera già approvato nell’Ennese si perdevano 25 posti letti, adesso ne saltano altri 55 e il problema si ripercuote in tutta la Sicilia. Si tratta di un’idea che non possiamo accettare e che va ridiscussa perché in provincia di Enna il decreto Balduzzi è inapplicabile”.