Uno dei frutti più belli che la Diocesi di Piazza Armerina presenterà sabato prossimo al Santo Padre Francesco nella sua visita nella Città dei Mosaici, sarà la Piccola Casa della Misericordia di Gela avviata nel 2013 sotto l’impulso dello stesso Pontefice.

La Piccola Casa opera in sinergica collaborazione con la Caritas diocesana, le istituzioni locali, le parrocchie e le associazioni presenti nel territorio sempre più interessati ai crescenti disagi sociali, dovuti anche al processo di deindustrializzazione progressivo a causa della crisi del polo petrolchimico gelese, unica grande realtà industriale dell’intera provincia di Caltanissetta.

In questo difficile contesto sociale si inserisce l’attività messa in campo dal Centro, grazie ai circa 150 volontari che ogni giorno, nel silenzio, lavorano per andare incontro al disagio di tante famiglie indigenti.

La Piccola Casa della Misericordia ha avviato: la mensa, il dormitorio, il servizio di supporto al carcere, il poliambulatorio, la raccolta degli alimenti invenduti presso le attività commerciali locali, il centro di ascolto, le consulenze professionali, il servizio distribuzione generi alimentari, il recupero scolastico dei bambini, l’emporio dei vestiti, il servizio lavanderia e il servizio di mediazione familiare.

Il Centro va avanti grazie alla Provvidenza e alla generosità di persone sensibili alle necessità dei circa 2000 fratelli che mensilmente la Piccola Casa assiste. Presso la Chiesa e il Convento di Sant’Agostino e la Chiesa di San Francesco di Paola di Gela, (sede dell’Adorazione Eucaristica perpetua), è stato aperto il Centro Nazionale di Spiritualità della Misericordia che organizza percorsi di formazione biblica e il congresso nazionale della Misericordia che annualmente raduna migliaia di fedeli.

“Il nostro cuore è nella gioia – afferma don Pasqualino di Dio, iniziatore della Piccola Casa della Misericordia – perché Francesco viene nel cuore della nostra Sicilia a trovare i suoi figli e a confermarli nella fede e nella carità. Penso che la visita del Santo Padre tra noi, più che essere un premio, è una sfida, un incoraggiamento, è tendere la mano verso ciascuno di noi, perché i deboli possano sentirsi consolati, gli afflitti possano guardare l’avvenire oltre la siepe dello sconforto e della loro debolezza; coloro che servono la cosa pubblica pensino al bene comune e non al proprio, attenzionando il territorio della nostra terra, della nostra Gela. Una delle città più grandi della Sicilia, piena di tante risorse, ma dove manca il lavoro e la povertà avanza sempre più, dove è elevato il numero di morti per tumori e varie malattie, città che vive il grave dramma dello spopolamento perché tante famiglie e tanti giovani, stanno lasciando la nostra terra per disperazione.

Attendiamo che il Santo Padre incoraggi tutta la comunità ecclesiale e civile; rincuori a fare di un popolo una vera famiglia; animi i giovani a non arrendersi e a non arretrare sul versante dei valori.

Noi dobbiamo dire Grazie a Papa Francesco, perché ci sta portando verso terre nuove, cieli nuovi, verso l’essenzialità del messaggio evangelico. Vediamo in Lui una parola autorevole tra tante voci illusorie, che possa dare soluzioni alle varie problematiche che attanagliano la nostra Terra. La visita di Francesco è la visita del Signore, anche se breve, rimarrà impressa per sempre nella storia e speriamo non cada nel dimenticatoio ma sia balsamo che lenisce le ferite, incoraggi tutti noi a valorizzare le risorse che la nostra terra custodisce e ci porti verso nuovi sentieri di speranza e di comunione.Tutti noi, volontari e poveri, saremo a Piazza Armerina per vivere questo momento di grazia. Alcuni nostri volontari e assistiti hanno preparato dei doni da offrire al Santo Padre come una casula, un quadro e la poltrona dove il Santo Padre ci rivolgerà la sua parola, cuore di questo incontro”.