“Una lunga scala di ferro, a dir poco oscena, segno evidente di una mala burocrazia, e causa di imbarazzo di fronte agli occhi dei turisti, deturpa l’immagine del meraviglioso Parco archeologico di Morgantina”. I deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Zafarana e Matteo Mangiacavallo interpellano la Regione e chiedono provvedimenti immediati affinchè si proceda con la rimozione in tempi celeri della struttura; “vengano anche accertate – affermano i due parlamentari – eventuali responsabilità in termini di danno erariale e all’immagine, causati dalle arbitrarie decisioni prese al momento dell’istallazione”.

Già, perché la scala della vergogna – commentano i Cinquestelle – non era nemmeno prevista nel progetto redatto, autorizzato e presentato all’assessorato dei Beni culturali prima del 2012 dall’allora direttore del Parco archeologico di Morgantina, l’arch. Enrico Caruso. In data 2 marzo, addirittura, il soprintendente di Enna, l’arch. Salvatore Gueli, lo stesso che oggi risulta indagato per i fatti del Castello di Lombardia di Enna, conferma la notizia che da giorni circolava ufficiosamente, ovvero che alla fine del mese di gennaio, solo dopo avere esaminato tutta la documentazione del progetto e constatato che la scala non era stata prevista nel progetto redatto a suo tempo dalla direzione del Parco ed approvato dalla Soprintendenza, ha emesso un’ordinanza per la rimozione della scala. E invece, alla data odierna, la scala metallica si trova ancora sul posto, interdetta al pubblico e transennata, triste testimonianza di anomale vicende burocratiche”.

Anche diversi archeologi hanno criticato la scelta di una simile installazione che si trova in uno dei punti più suggestivi e visibili dell’intera area archeologica, evidenziandone inoltre l’inutilità. Infatti, per raggiungere la sommità della collina Est, cioè il punto di arrivo di questa scala, esistono altri due agevolissimi percorsi panoramici, trascurati da decenni e che invece andrebbero sistemati con urgenza.

La struttura crea un danno immenso di carattere paesaggistico al sito di Morgantina, considerato anche che, proprio in questo periodo dell’anno, si ha il maggiore flusso turistico. Resta una sola cosa da fare – concludono Zafarana e Mangiacavallo che denunciano l’evidente scarsa sensibilità di chi ha consentito la messa in opera – rimuovere immediatamente la scala della vergogna”.

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