Minacce ad un sindacalista della Cgil responsabile del settore Polizia penitenziaria nella Sicilia centrale e in particolare a Enna

Una busta chiusa

Una busta chiusa contenente minacce è stata recapitata presso l’abitazione di Salvatore Vigiano, un sindacalista ennese, appartenente alla Cgil. Pronta e netta la presa di posizione della Segreteria regionale che respinge il vile gesto ed esprime piena solidarietà al dirigente.

La reazione del sindacato

“Un grave ed inaccettabile tentativo di intimidazione che certamente inquieta ma non ci fa retrocedere di un solo millimetro”: è la reazione della Funzione Pubblica che, in questo particolare momento, fa sentire, ancora di più, la vicinanza e l’affetto al proprio rappresentante.

Un pesante avvertimento

“Questo pesante avvertimento al nostro dirigente sindacale – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Coordinatore regionale Fp Cgil Polizia penitenziaria, Alfio Giurato – sono un preoccupante campanello dall’allarme, un forte segnale di tensione sociale”.

“Respingiamo ogni tipo di violenza, anche quella a scopo intimidatorio, e ribadiamo l’impegno costante di tutta la Fp Cgil Polizia Penitenziaria – proseguono – nel continuare a difendere il lavoro e i legittimi interessi dei lavoratori in ogni vertenza, come già fatto, con coraggio e responsabilità, dalla Segreteria di Enna, sicuri che l’Autorità giudiziaria non risparmierà energie per fare luce sulla vicenda”.

Nessuna frenata dell’attività sindacale

“Dal canto nostro – concludono Agliozzo e Giurato – continueremo a tutelare e rappresentare con vigore e convinzione le ragioni del lavoro, promuovendo e sostenendo soluzioni costruttive atte al miglioramento della vita professionale di tutto il personale del comparto sicurezza e funzioni centrali”.

La difficile situazione nelle carceri siciliane

La situazione delle carceri siciliane è complessa e segnata da continue aggressioni, da numerosi suicidi e da difficoltà legate alle carenze di organico della Polizia penitenziaria. L’ultima è avvenuta a Palermo ai danni di un assistente capo coordinatore in servizio alla Casa di Reclusione maresciallo Di Bona di Palermo, ex carcere Ucciardone.