Momenti di tensione nel carcere di Augusta dove un detenuto ha aggredito un agente  di Polizia penitenziaria a cui ha strappato le chiavi della cella.

Agente in ospedale

Un gesto che è poi costato il ricorso alle cure del Pronto soccorso dell’ospedale Muscatello per la vittima, le cui condizioni, comunque, appaiono buone, mentre i suoi colleghi, al termine con le trattative, sono riusciti a placare il detenuto.

L’aggressione

Secondo quanto emerge da una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe dovuto interloquire con dei familiari con una videochiamata ma un intoppo glielo ha impedito, per cui sarebbe dovuto tornare nella sua cella.

Invece, in preda alla rabbia ed all’esasperazione, avrebbe aggredito l’agente della Polizia penitenziaria che, in quel momento, era in servizio, procurandogli delle lesioni alle dita, frutto di quel violento strappo delle chiavi.

La reazione del sindacato

“La professionalità degli agenti – spiega a BlogSicilia il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni – ha scongiurato altri pericoli, il detenuto è stato convinto, al termine di una trattativa, a tornare sui suoi passi”.

Nei mesi scorsi un altro episodio

Nell’ottobre scorso,  si verificò un episodio analogo quando un detenuto provò ad entrare in possesso delle chiavi per l’apertura di alcuni cancelli di una sezione, ospitante 40 persone. La vittima venne  aggredita ed in soccorso arrivarono due colleghi,  raggiunti da una “pioggia” di sedie scagliate da altri detenuti.

Fenomeno in aumento

Il dirigente nazionale del Sippe denuncia che episodi di violenza ai danni di agenti penitenziari ne sono accaduti in passato.

“Non è la prima volta che succedono episodi di aggressione di questo genere – commenta il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni  -. Le aggressioni stanno aumentando sempre di più in tutti gli istituti penitenziari, per cui, prima che gli agenti perdano il senso della ragione, è bene che ministro della Giustizia ne prenda atto. Occorre dare agli agenti di Polizia penitenziaria maggiori tutele e di conseguenza più autorità d’ intervento. Non si può più attendere, non bisogna aspettare che succeda prima il peggio per poi intervenire”.