- Morte sospetta nelle campagne di Nicosia, dove ieri è stato ritrovato il corpo senza vita di Salvatore Blasco, allevatore di 55 anni
- Il magistrato ha disposto l’autopsia per stabilire le cause del decesso
- Non esclusa l’ipotesi di omicidio
- Gli inquirenti stanno ascoltando numerose persone vicine all’allevatore
- L’autopsia nel pomeriggio all’obitorio di Enna
Sarà effettuata nel pomeriggio, all’obitorio di Enna, l’autopsia sul cadavere di Salvatore Blasco, allevatore di 55 anni, trovato ieri mattina nelle campagne di Nicosia (in provincia di Enna). Una morte sospetta, che nonostante l’assenza sul corpo di ferite o segni particolari, ha portato il magistrato a disporre l’autopsia.
I soccorsi chiamati da un dipendente dell’azienda
A trovare il cadavere sarebbe stato un dipendente dell’azienda agricola di proprietà della vittima, che ha chiamato i soccorsi.
Disposta l’autopsia, non esclusa l’ipotesi dell’omicidio
Dopo il primo esame del medico legale, sul posto sono arrivati gli agenti del commissariato di Nicosia, la Squadra mobile di Enna e il magistrato, che pur non escludendo la morte accidentale, ha disposto l’autopsia per stabilirne le cause a fronte di elementi, mantenuti sotto riserbo, che non fanno escludere l’ipotesi di un omicidio.
Gli inquirenti a caccia di testimonianze
Gli inquirenti, che già ieri hanno sentito tante persone vicine all’allevatore, stanno cercando di capire se l’uomo avesse avuto contrasti con altri imprenditori agricoli.
Intanto a Catania un ergastolo per la morte di una guardia campestre
La terza sezione della Corte d’assise d’appello di Catania ha confermato la condanna all’ergastolo di Salvatore Fallica, 46 anni, per l’uccisione, il 14 aprile del 2003, nelle campagne di Biancavilla, della guardia campestre di 52 anni, Gaetano Parisi.
Un suo presunto complice, Giuseppe Longo, è deceduto. Fallica, indicato come appartenente alla famiglia mafiosa Toscano-Tomaselli, è stato arrestato da poliziotti della sezione Criminalità organizzata della Squadra mobile di Catania e del commissariato di Adrano, e condotto in carcere. Parisi fu assassinato mentre era a bordo della sua Fiat 500: l’auto fu speronata da una Fiat Uno, rubata poco prima, e la vittima fu ferita mortalmente da numerosi colpi da fuoco esplosi da breve distanza.
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