• Chiude lo svincolo autostradale di Enna
  • Sarà praticamente ricostruito
  • Lavori rinviati più volte dallo scorso marzo
  • Si profilano due anni di disagi e deviazioni
  • Incontro in prefettura ma senza soluzioni

 

Aggiornamento: trovata la soluzione, lo svincolo non chiude LEGGI QUI

 

Chiude dalla prossima settimana lo svincolo autostradale di Enna. Dopo mesi di tavoli di crisi e trattative sembra che la chiusura totale dello svincolo non potrà essere evitata.

Riunione in prefettura ad Enna

Ieri si è tenuta ad Enna, convocata dal Prefetto, Matilde Pirrera, una riunione dedicata proprio all’intervento strutturale che l’Anas dovrà realizzare per mettere in sicurezza lo svincolo di Enna sulla A19. I lavori inizieranno la prossima settimana ma già nel mese di gennaio la Prefettura di Enna, considerando l’importanza strategica di questo snodo stradale, aveva chiesto all’Anas di valutare modalità e tempi in grado di evitare la chiusura totale dello snodo. Su questa base era stato raggiunto un accordo.

Nessuna apertura parziale per Anas

“L’Anas, come ha fatto notare lo stesso Prefetto – dice il deputato regionale Luisa Lantieri – sembra però che non abbia intenzione di mantenere i patti, questo si potrebbe tradurre in un lungo periodo di disagi, tenendo conto delle necessarie deviazioni che porteranno il traffico, soprattutto quello pesante, ad utilizzare lunghi percorsi alternativi. Nel mio intervento durante l’incontro solidarizzando con il Prefetto, ho ritenuto opportuno rimarcare che, sebbene l’intervento sia indispensabile, è indubbio che comporterà notevoli danni economici. Per tale motivo è necessario studiare la possibilità di ridurne al minimo l’operatività senza necessariamente procedere ad una totale chiusura di tutto lo svincolo”.

La richiesta provenuta da tutte le forze economiche è quella di evitare il blocco totale ma l’Anas sembra non trovare soluzioni adeguate e sicure per effettuare i lavori consentendo una viabilità sia pure ridotta

Due anni di lavori

“Un altro aspetto della questione è quella relativa ai tempi di esecuzione dei lavori che ci auguriamo possano essere molto ristretti. Da questo punto di vista ritengo che l’Anas debba fare uno sforzo maggiore visto che, per i lavori propedeutici all’intervento, abbiamo visto operare una manodopera numericamente sottodimensionata rispetto alle necessità. La riunione si è poi conclusa con una richiesta ufficiale all’azienda di rivedere e, se necessario, stravolgere la loro programmazione al fine di ridurre i disagi per gli abitanti dell’intera ex-provincia di Enna”.

Attualmente la costruzione, di fatto, di un nuovo svicolo, prevede un crono programma in 700 giorni. Due anni di pesanti disagi per tutto il comprensorio della Sicilia centrale con il rischio di effetti anche sulla viabilità generale autostradale

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