• Avviata indagine per verificare responsabile
  • Incontro urgente con il responsabile della diga di Agira
  • Lunedì 24 maggio riunione per evitare nuovi episodi

L’assessore regionale all’Energia e servizio di pubblica utilità, Daniela Baglieri, ha annunciato di aver avviato un procedimento per verificare la responsabilità dello svuotamento dell’invaso della diga Sciaguana ad Agira, in provincia di Enna.

Incontro urgente con responsabile diga

Baglieri continua: “Nei fatti al momento è in corso un’indagine da parte degli uffici del Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti. Io e il direttore Calogero Foti abbiamo avuto un incontro urgente con il responsabile della diga di Agira. Per lunedì prossimo (24 maggio) ho convocato una riunione con tutti i responsabili delle dighe siciliane e il dirigente del servizio, per cercare di trovare delle soluzioni sistemiche affinché simili fatti inaccettabili non si verifichino in futuro”.

Il fatto denunciato dal WWF

Ad inizio settimana il Wwf Sicilia Centrale ha denunciato il fatto evidenziando la preoccupante moria di pesci e bollando l’episodio come un vero e proprio disastro ambientale. L’invaso Sciaguana ospitava una diversificata ed abbondante fauna ittica rappresentata, tra gli altri, da carpa, carassio, persico trota, luccio, tinca e così via; senza contare le importanti popolazioni di anfibi che vivono in questi laghi, che comprendono anche specie tutelate a livello europeo, nonché i numerosi uccelli acquatici anche nidificanti, di specie migratorie tutelate ai sensi della legge 157/1992 (avifauna selvatica costituente “patrimonio indisponibile dello Stato”) ed anche a livello comunitario ed internazionale.

WWF ha presentato esposto a 10 enti

Per questo il Wwf ha pure notificato via p.e.c. a 10 enti diversi un lungo ed articolato esposto in cui si denuncia il disastro ambientale in atto presso la diga. Nel contempo, l’associazione ambientalista ha chiesto al Consorzio di Bonifica di accedere agli atti, per comprendere i motivi e le responsabilità di tale devastante scelta. Oltre che all’Arpa (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente), all’autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia ed al Libero Consorzio Comunale di Enna, Wwf Sicilia Centrale ha chiesto l’intervento del Centro Anticrimine Natura (Can) e del nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nippaf) dei carabinieri Forestale di Catania.

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