Linea dura del Governo contro i furbetti del reddito di cittadinanza. Il 1° giugno è diventato operativo il protocollo tra l’Inps e il Ministero della Giustizia, che consentirà di effettuare verifiche incrociate sui beneficiari del sussidio.

In base al nuovo protocollo l’INPS trasmetterà l’elenco aggiornato dei percettori del reddito di cittadinanza al Ministero della Giustizia, che potrà così verificare in breve tempo l’esistenza nel sistema del Casellario Centrale di condanne con sentenza passata in giudicato, da meno di dieci anni, per i reati che comportano l’esclusione dal beneficio (art. 7, comma 3, del Dl 4/2019).

La nuova stretta sul reddito di cittadinanza arriva dopo l’introduzione, nei mesi passati, di regole più stringenti per porre un freno all’uso indiscriminato del beneficio, come il meccanismo del décalage mensile di 5 euro nel caso di rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, la revoca del sussidio al secondo rifiuto, la necessità di partecipare a periodici colloqui in presenza, la riduzione da 100 a 80 km della distanza massima dalla residenza del beneficiario per la prima offerta, l’estensione a tutto il territorio italiano per la seconda offerta, la possibilità di verificare i patrimoni posseduti all’estero.

L’interoperabilità aiuterà a scovare i furbetti del Rdc

Come ha ribadito l’INPS i controlli incrociati dei dati permetteranno di “disporre la revoca del reddito di cittadinanza eventualmente percepito” o “di non riconoscere il beneficio”, nel caso in cui la richiesta sia stata presentata ma non ancora accolta.

L’incrocio di dati e informazioni rafforzerà la collaborazione e il dialogo tra le amministrazioni interessate e consentirà di individuare eventuali irregolarità più facilmente.

L’istituto previdenziale ha inoltre precisato che lo scambio integrale delle informazioni avverrà nel pieno rispetto della normativa sulla privacy, attraverso la creazione di un circuito privato virtuale sicuro sulle dorsali pubbliche.

“Un passo in avanti verso maggiori controlli automatizzati”

Per il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il protocollo “è frutto di una intensa collaborazione tra le due istituzioni ed è un significativo passo in avanti verso maggiori controlli automatizzati per l’erogazione del reddito di cittadinanza a chi ne ha diritto”.

“Grazie a un intenso lavoro di squadra tra INPS, Direzione generale per i sistemi informativi automatizzati (DGSIA), e Dipartimento per gli Affari di giustizia (DAG) è stato possibile approfondire congiuntamente ogni aspetto tecnico e normativo per realizzare procedure che puntano sempre di più sui controlli preventivi rispetto all’erogazione della prestazione – ha sottolineato Vincenzo Caridi, Direttore Generale dell’INPS, che ha poi concluso: “Nuove tecnologie e competenze ci permetteranno di incrementare ulteriormente l’efficacia dei servizi della PA e i controlli sincroni.”

 

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