Hanno incontrato l’assessore regionale al Bilancio Alessandro Baccei a Messina per chiedere conto al governo regionale quali sono le intenzioni per risolvere le vertenze precari e ex Province. L’incontro è stato organizzato dal Comune di Messina.

“Per quanto riguarda i precari – afferma Giuseppe Badagliacca segretario regionale del Csa – sembra che il Governo stia definendo una proposta di Legge, da sottoporre alle organizzazioni sindacali nella Cabina di Regia, che prevedrebbe l’assunzione a tempo indeterminato di tutto il personale in una Società Consortile Regione/Enti utilizzatori.

L’Assessore ha dichiarato che le risorse sarebbero sufficienti a garantire un contratto con lo stesso numero di ore in atto espletate e che tale percorso dovrebbe essere completato entro il 2017 e aprirebbe la strada, nelle more, ad una proroga condivisa dal Governo Nazionale”. I sindacalisti del Csa hanno fatto notare quanto sia tempo ormai di risposte certe da discutere nei tavoli istituzionali competenti.

“Sull’argomento siamo francamente stanchi – aggiunge Badagliacca – di proposte più o meno ufficiali portate avanti dai protagonisti della vicenda al di fuori dei tavoli istituzionali formalmente competenti a decidere : ribadiamo la richiesta di convocazione della cabina di regia con la proposta definitiva del governo regionale”.

Anche per quanto riguarda l’ex province Baccei ha confermato un impegno già in Assestamento di circa 22 milioni di euro con priorità per gli enti che non riescono a chiudere i bilanci oltre a 5 milioni finalizzati agli interventi a sostegno delle disabilità.

“In Finanziaria 2017 a queste cifre dovrebbero aggiungersi altri 40 milioni di euro circa – continua Badagliacca – Anche qui ovviamente ci aspettiamo la convocazione dell’”Osservatorio Regionale” per poter affrontare compiutamente le difficoltà degli enti ad erogare i servizi di competenza.

Nel complesso non possiamo non sottolineare l’atteggiamento del Governo che su tali argomenti appare in preda ad un preoccupante stato confusionale e sfugge a confronti ufficiali nelle sedi preposte, dimostrando incapacità propositive e decisionali e palesando un atteggiamento dilatorio che mette a rischio il futuro dei lavoratori interessati.