Cateno De Luca era il vero “dominus” di un’associazione a delinquere capace di mettere in atto per un “significativo arco temporale” un sistema che, attraverso il ricorso ad “artifici contabili” ha assicurato “un profitto illecito milionario a danno dell’erario”.
Lo scrive il Gip Monia di Francesco nell’ordinanza di arresto per il neo deputato dell’Ars, parlando di una “spiccata personalità criminale”.
“La spregiudicatezza e la pervicacia degli odierni indagati, e soprattutto di colui che risulta essere il capo e promotore di questa organizzazione illecita – afferma il Gip – si palesa anche attraverso i contegni assunti durante gli accertamenti allorquando…gli stessi si prodigano nel confezionare ad arte i documenti”, “lasciando chiaramente trapelare la preoccupazione di sistemare le carte dando ad esse una parvenza di regolarità e legalità al fine di superare indenni i controlli fiscali”. Una “spregiudicatezza e caratura criminale”, dice ancora il Gip, che si manifesta anche nel meccanismo “assai affinato, complesso ed articolato delle frodi fiscali” messe in atto.
Nel corso dell’accertamento della Guardia di Finanza fu Cateno De Luca a seguire “passo passo” il “confezionamento” dei documenti da consegnare ai militari, “per dar loro una “parvenza di credibilità” continua il Gip del tribunale di Messina Monia De Francesco nell’ordinanza di arresto attribuendogli un “ruolo di primo piano nel sodalizio criminale”.
“E’ infatti proprio De Luca – afferma il giudice – a dare, nel maggior momento di criticità e fibrillazione, precise disposizioni ai propri fidati collaboratori”. Proprio seguendo “passo passo le attività dei propri dipendenti”, e “vigilando affinché tutto fosse ‘confezionato’ in modo da non dare adito a dubbi e lasciando trapelare in più occasioni dalle sue parole quale fosse il suo fine”.
Il Gip cita una conversazione del gennaio 2015 con una sua collaboratrice dove quest’ultima dice di aver notato un’incongruenza nella relazione presentata all’ Agenzia delle Entrate. “Ma fregatene – risponde De Luca – è fatto tanto per sceneggiata…non è che…è tutta cipria quella”.
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