- Il rione Giostra nelle mani dei clan
- Le case popolari diventate territorio di spaccio
- Tutti gli indagati nell’operazione market place
Giostra come Scampia è stata la sintesi giornalistica. Il rione popolare di Messina in mano ai clan che spacciano e si contendono il territorio a colpi di arma da fuoco.
Le case popolari territorio dei trafficanti
Le case popolari del rione Giostra, in cui le organizzazioni di trafficanti di droga scoperte dalla Polizia avevano creato la loro base, erano vere e proprie roccaforti munite di impianti di videosorveglianza che controllavano gli accessi, permettendo attraverso schermi collocati all’interno delle abitazioni di vedere immediatamente l’arrivo delle forze dell’ordine. Emerge dall’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile diretta da Antonio Sfameni, che oggi ha portato a decine di misure cautelari. A integrare i sistemi tecnologici di rilevazione di presenze indesiderate, veniva utilizzato il più tradizionale metodo del passaparola tra i condomini, tra i clienti, pronti ad avvisare gli spacciatori di eventuali controlli in corso, e delle vedette.
La rete dei fornitori
I trafficanti, inoltre, potevano contare su un’ampia rete di fornitori indispensabile per garantire il flusso di droga e che consentiva di far fronte alla continua domanda d’acquisto. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Minardi ha parlato della centrale di spaccio come della “Scampia di Messina”. Le organizzazioni criminali avevano creato una serie di punti vendita nelle diverse palazzine del complesso, utilizzati sia per lo smercio al dettaglio ai tossicodipendenti e come base per la distribuzione degli stupefacenti a decine di pusher, che erano anche clienti e provvedevano a loro volta alla vendita al minuto per autofinanziarsi. All’interno di ciascun appartamento adibito a rivendita e gestito da uno dei componenti della banda che aveva messo a disposizione la sua abitazione, con la collaborazione del nucleo familiare, l’attività di spaccio veniva garantita giorno e notte.
Tutti i nomi di arrestati e indagati
Gli arrestati stamani dalla polizia nell’operazione Market place a Messina che si trovano in carcere sono Paolo Arrigo, 31 anni, Antonio Bonanno, 39 anni, Gaetano Barbera 51, Angelo Arrigo, 33 anni, Vittorio Stracuzzi, 35, Pasquale Rossano, 35, Stello Rossano, 33 anni, Marco Talamo, 34 anni, Girolamo Stracuzzi, 38, Giuseppe Bonanno, 67 anni, Gianluca Slavash, 32 anni, Antonino Stracuzzi, 60 anni, Antonino Arrigo, 48, Carmelo Prospero, 38, Davide Puleo, 34, Giosuè Orlando, 29, Eugenio Sebenico, 42, Marzia Agliolo Quartalaro, 39, Antonino Ardizzone, 55, Veronica Vinci, 35, Filipo Cannavò, 39, Carlo Pimpo, 40, Carlo Altavilla, 35, Alessandro Martinez, 33, Pasquale La Rosa, 43, Carmelo Amante, 45, Salvatore Rolla, 54, Simone Rolla, 55. Ai domiciliari sono finiti Beatrice Rossano, 31, Maria Barbera, 47, Giuseppa Brigandì, 69, Cocetta Assenzio, 55, Alessia Stracuzzi, 29, Ramona Assenzio, 43, Alessandro Ragonese, 47, Manuela Valenti, 31, Luigi Vinci, 41, Edoardo Puglisi, 46, Natale Viola, 48. Obbligo di firma per Federico Russo, 47, Maximilian Attardi, 23, Alessandro Bombaci, 45, Carmelino Ingemi, 52, Massino Ingemi, 45, Santo Giannino, 42, Marco Trimboli,39, Daniela Monti, 42, Sandro Minutoli, 44, Marco Fazio, 35, Alessandro Urbino, 27, Enrico Caristi, 27, Santo Pizzo, 35.
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