Il Coordinamento Lavoratori Covid di Messina risponde al Commissario dell’ASP di Messina, Bernardo Alagna, dopo che i cittadini sono stati costretti a disagi importanti nell’utilizzo di servizi come quelli in Via del Vespro, problemi che il direttore Alagna ha commentato come “problemi di mancanza di personale”.
La decisione dell’ASP di Messina di mandare a casa il personale
“Il fatto – scrive in una nota il Coordinamento Lavoratori Covid di Messina – non può che risultare inaccettabile a chi è stato appena mandato a casa per dichiarata inutilità. Non possiamo dimenticare come lo stesso direttore Alagna avesse dichiarato che “tutto il comparto covid” fosse necessario, lasciando intendere che avrebbe trovato adeguato impiego nelle tante maglie dell’azienda che richiedevano tale rinforzo. Solo pochi giorni dopo, lo stesso direttore, però, si rimangiava quanto dichiarato pubblicamente e liquidava quasi tutte le categorie aprendo a livello regionale il cosiddetto caso Messina”.
Proteste e disagi per i cittadini
Il Coordinamento Lavoratori Covid di Messina sostiene che solo l’Asp di Messina ha deciso di mandare a casa il personale, ricordando alcune date importanti. “Il 15 gennaio vengono cessati i contratti di quasi 200 lavoratori Covid, tra cui gli assistenti amministrativi, che poi, alcuni giorni dopo, l’ASP di Messina delibera l’assunzione di 7 Assistenti Amministrativi perché risultavano 13 posti vacanti. Il 3 febbraio vengono cessati tutti i contratti in essere del comparto Covid, tra cui quelli degli informatici, anche se ‘ritenuti indispensabili’ sempre dall’ASP di Messina in Commissione Sanità il 16 gennaio. Nuovamente il 3 febbraio, data della Delibera che esternalizza il lavoro svolto dagli informatici del comparto Covid ad una ditta esterna pagando quasi 100 Mila euro”.
Le domande dei precari
“Siamo inutili o siamo utili?”, chiede il Coordinamento Lavoratori Covid di Messina. “Assistiamo alla cessazione anticipata dell’intero comparto Covid quasi a voler dire che, nella nostra Provincia, non conta né il volere del governo regionale né la volontà del governo nazionale che nel frattempo, con il milleproroghe, raccordava legislativamente un chiaro indirizzo volto all’impiego e alla stabilizzazione del personale emergenza covid”.”Perché, per tutte le categorie, l’ingresso e la stabilizzazione passano in automatico mentre per le posizioni tecniche e amministrative si parla sempre di selezioni? Chi seleziona chi? E perché sempre due pesi e due misure? Va da sé che nessuno dei problemi e delle proteste che bersagliano oggi l’Asp sarebbe stato rilevato se il personale amministrativo, tecnico e informatico, fosse stato utilizzato là dove ce n’era bisogno, eppure si lascia la gente senza servizio e le persone a casa senza lavoro. Solo a Messina, sempre a Messina, la Messina speciale che non merita rispetto per le “persone” normali, utenti o precari che siano”.
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